Per la terza partita di fila, Pioli conferma l'11 titolare anche contro il Torino: Banega dietro a Icardi, Kondogbia con Gagliardini in mediana. I Granata scendono in campo con il solito 4-3-3, con Iturbe nel tridente insieme a Belotti e Ljajic. Sulla corsia di sinistra torna titolare dopo 6 mesi Molinaro, in mezzo al campo Acquah fa sedere in panchina Benassi. 

FORTINO - Il Torino in casa ha perso solo contro la Juventus e fin dall'inizio della partita la squadra di Mihajlovic mostra grande aggressività in campo, cercando di dare molto ritmo alla partita. Proprio per questo l'allenatore serbo decide di far rifiatare il suo giovane capitano Benassi a vantaggio del molto meno tecnico ma molto più fisico Acquah, che ha il compito di distruggere il possesso palla dell'Inter. Le due squadre sfruttano molto le fasce ed è li si creano i duelli più interessanti: in particolar modo sulla corsia mancina dell'Inter, dove Ansaldi e Perisic se la devono vedere con due clienti scomodi come Zappacosta e Iturbe. Il ritmo iniziale è molto alto, con tutte e due le formazioni che presto allungano le distanze, dando vita ad  una partita molto poco tattica ma divertente. Il Torino appena entra in possesso palla prova a cercare Belotti, che ha il compito di allargare il gioco per i due esterni, per andare al cross o al tiro rientrando sul piede forte. L'Inter invece quando recupera la sfera cerca subito di verticalizzare, anche con palloni lunghi e profondi, volendo sfruttare il non sempre preciso posizionamento in campo della difesa guidata da Moretti e Rossettini. Con il ritmo alto prevale però, da una parte e dall'altra, l'imprecisione, che fa sfumare molte buone occasioni. L'Inter prova ad abbassare, proprio come contro l'Atalanta, Banega sulla linea della mediana, per permettere a Gagliardini e Kondogbia di inserirsi. L'italiano infatti va al tiro ben due volte nei primi 7 minuti. Anche Kondogbia prova a dire la sua in fase offensiva: la partita del francese è giocata molto bene sotto il piano fisico, meno da quello tecnico. Il gol con cui apre le marcature è un ottimo riassunto del suo primo tempo: tiene lontano l'avversario usando con sapienza il corpo; il tiro poi è tutt'altro che imparabile e ci vuole un regalo di Hart per fare l'1-0. L'Inter però non gestisce bene il vantaggio e prende un gol ingenuo: da un calcio d'angolo, D'Ambrosio si perde Moretti che è molto bravo ad anticipare Icardi, l'unico uomo che Pioli tiene a zona a copertura del primo palo. La sponda del difensore libera Baselli, lasciato solo da Perisic, che aveva fatto un passo in avanti non prevedendo la spizzata avversaria. Il primo tempo si chiude in parità, con un'Inter che ha avuto più occasioni ma non ha mai preso il pallino del gioco.

RIPRESA - Nel secondo tempo il Torino entra in campo con grande aggressività e l'Inter va in difficoltà. Il numero di errori in uscita di Gagliardini e Kongobia si alza di molto, rendendo impossibile all'Inter reagire. Viene a mancare anche l'apporto di Icardi, che in un momento di difficoltà della squadra resta lontano dal gioco, non abbassandosi mai per dare una soluzione ulteriore alla manovra, dando solo la soluzione in profondità. L'Inter quindi prova a ripartire in contropiede, ma il pressing del Torino fa si che le imprecisioni siano molte e che quindi la squadra resti con un baricentro molto basso. Quasi inevitabile il vantaggio dei padroni di casa: la squadra di Pioli è lenta a recuperare la posizione dopo una palla persa, Gagliardini va a raddoppiare su Iturbe, lasciando tutto solo Acquah al limite dell'aria che di destro pesca il jolly. L'errore non è tanto di Gagliardini, che giustamente va ad aiutare Ansaldi che si trova in un 1 vs 1 in area di rigore, ma di Kondogbia che, come più volte successo, è troppo lento ad accorciare, perdendo quella corda ideale che dovrebbe legarlo al compagno di reparto. Per fortuna dell'Inter il Torino è squadra che guarda avanti, anche quando vince in casa contro una formazione più forte. Quindi Ansaldi può crossare liberamente, servendo Candreva che sfrutta un'uscita a vuoto di Hart per pareggiare subito i conti. Tutte e due le squadre vogliono vincere, Pioli si gioca la carta Eder e Brozovic, cercando di aumentare il peso offensivo della squadra. Anche Mihajlovic vuole vincere, inserendo Iago Falque e Boye. Le più grandi occasioni capitano all'Inter e in particolar modo a Perisic, favorito dalla fase difensiva quasi assente di Zappacosta, che spinge sempre ma spesso si dimentica di tornare. Ma il croato è in una di quelle giornate in cui è in grado di indisporre chiunque e spreca, non centrando neanche una volta la porte, ben 3 occasioni decisive. L'Inter alla fine torna da Torino con un forte amaro in bocca, figlio di un gol subito troppo ingenuamente dopo essere passata in vantaggio per prima. Il Torino è una squadra offensiva e con più lucidità l'Inter avrebbe avuto occasioni di chiudere la partita. Invece gli errori difensivi, in cui spesso sono protagonisti i mediani e le ali più che i difensori stessi, hanno permesso al Torino di rientrare in partita e trovare coraggio. Pioli paga la giornata no di Icardi, Perisic, Candreva e Banega, in netto calo dopo le illuminanti ultime prestazioni. Un calo che mette a repentaglio il terzo posto e che dimostra come sia ancora presto per ritenersi arrivati al livello di chi guida il campionato.

Sezione: Angolo tattico / Data: Dom 19 marzo 2017 alle 11:10
Autore: Matteo Serra / Twitter: @MattSerra5
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