L'inaspettata frenata del Milan all'Arechi offre subito la chance all'Inter di riportarsi al comando della classifica, superando i cugini e con la trasferta del Dall'Ara contro il Bologna da recuperare. Ospite a San Siro il Sassuolo di Dionisi, reduce dal 2-2 con la Roma ma senza vittorie dall'1-5 rifilato lo scorso 9 gennaio al Castellani all'Empoli. Smaltito lo 0-2 di Champions League con il Liverpool, la squadra di Inzaghi deve giocarsela senza gli squalificati Bastoni e Brozovic: nel 3-5-2 dei nerazzurri, in difesa, davanti al capitano Handanovic, ci sono Skriniar, De Vrij e Dimarco. A centrocampo Darmian fa rifiatare Dumfries a destra, a sinistra confermato Perisic, in mezzo giocano Gagliardini, Barella e Calhanoglu. In attacco spazio al tandem sudamericano Sanchez-Lautaro, con Dzeko che parte dalla panchina. Solito 4-2-3-1 per i neroverdi, che in difesa schierano Ayhan al posto dello squalificato Ferrari. In avanti Berardi, Raspadori e Traoré a supporto di Scamacca.

Come preannunciato è Barella a rivestire il ruolo di regista alla Brozovic, ma il 23 nerazzurro in fase di inizio della manovra deve fare i conti con la pressione a uomo di Raspadori. Sin dai primi minuti l'Inter va in difficoltà sulle ripartenze in transizione del Sassuolo: ai primi due campanelli d'allarme con la doppia occasione al 1' e al 4' sui piedi di Traoré segue il vantaggio ospite con lo stesso Raspadori all'8', sull'azione avviata da un pallone perso nella propria trequarti da Calhanoglu. Micidiale la squadra di Dionisi nel pressing avviato dagli attaccanti che porta al quattro contro quattro, mentre l'Inter mantenendo alte le due mezzali si fa trovare scoperta e con il solo Barella a fare da filtro. Ottenuto il vantaggio, il Sassuolo può permettersi di abbassare il baricentro e concedere i primi tentativi di reazione ai nerazzurri. Le armi sono le solite: dai cross di Perisic e Darmian la difesa neroverde fa buona guardia, Calhanoglu e Sanchez ci provano da fuori ma non riescono a impensierire Consigli. Sull'altro fronte la squadra di Dionisi torna a pungere al 26' e fa molto più male: sull'azione in ripartenza avviata dalla difesa, fuori posizione anche stavolta Gagliardini, uomo in meno per Inzaghi, mentre Barella è messo fuori causa dalla giocata di Maxime Lopez per Raspadori, Traoré ha così tutto lo spazio e il tempo per servire il cross in area, dove il taglio verso il centro di Berardi e il movimento verso il secondo palo di Scamacca manda in tilt la retroguardia nerazzurra, con Perisic pigro nel rientro e il bomber neroverde a trovarsi libero e indisturbato nello schiacciare di testa davanti ad Handanovic. Nell'area nerazzurra è ancora un quattro contro quattro, ma gli attaccanti di Dionisi hanno tutto un altro sprint rispetto ai loro avversari (pochi minuti dopo è la traversa a salvare Handanovic sul mancino a giro di Berardi). Dall'altra parte la diga formata da Frattesi e Maxime Lopez lavora in sincrono con la difesa stoppando le idee dell'Inter.

Alla ripresa Inzaghi si gioca subito le carte Dzeko e Dumfries: fuori lo spaesato Gagliardini e Darmian per un'Inter in veste ultra-offensiva con il tridente. Sanchez si abbassa come sempre per agire da collante fra il centrocampo e le altre due punte, Barella e Calhanoglu fanno da doppio regista, a sinistra torna a spingere anche Dimarco, con Perisic e Dumfries che formano le ali in attacco. I cambi di campo fra i due esterni provano ad allargare la retroguardia del Sassuolo, ma l'Inter, che ha aumentato il volume dei suoi uomini in fase offensiva, può affidarsi ai lanchi lunghi anche in verticale: così al 59' quando Perisic pesca Dzeko che ha beffato la linea del fuorigioco, ma il sinistro del bosniaco viene neutralizzato dall'ottimo Consigli. Il portiere protagonista al 63' con il miracolo ancora sull'asse Perisic-Dzeko, stavolta con il croato a servire il cross dalla sinistra per il colpo di testa del 9 salvato sulla linea. A 20' dal termine doppio cambio anche per Dionisi: escono Scamacca e Frattesi infortunato, dentro Defrel e Matheus Enrique. Squadre lunghissime nell'ultimo quarto d'ora, da una parte il Sassuolo rallenta i ritmi con il giro palla, mentre la squadra di Inzaghi sembra aver esaurito le batterie per i suoi attacchi. Inzaghi manda in campo nuove energie con gli ingressi di D'Ambrosio e Vidal per Perisic e Calhanoglu (Dimarco fa l'esterno alto), Dionisi inserisce Harroui al posto di Traoré per dare più peso al centrocampo. Fioccano addirittura le occasioni per il 3-0 con il Sassuolo che tenta di approfittare di un'Inter ovviamente sbilanciatissima, mentre sull'altro fronte gli ultimi assalti dei nerazzurri si scontrano con il muro difensivo eretto davanti a Consigli. Salgono a turno in area avversaria le torri D'Ambrosio, Skriniar e De Vrij: dopo l'ingresso di Peluso per Berardi, l'olandese segna di testa, ma il gol è annullato al VAR per fallo di mani di Dimarco. Cala il sipario con lo 0-2 per la squadra di Dionisi, abile a sfruttare i difetti difensivi dell'Inter e autrice della partita perfetta, come si era augurato il tecnico alla vigilia. I nerazzurri chiudono il match con 30 conclusioni a rete, di cui 9 nello specchio di Consigli, contro le 13 complessive del Sassuolo, possesso palla al 58% per Inzaghi, ma il fortino neroverde resiste e gli ospiti vanno addirittura vicini al 3-0, provando a sfruttare le solite ripartenze rapide, arma rivelatasi letale già nel primo tempo.

Sezione: Angolo tattico / Data: Lun 21 febbraio 2022 alle 11:24
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DanieleAlfieri7
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