L'Inter chiude la sua stagione in un San Siro tutto esaurito contro la Sampdoria, che ha raggiunto la salvezza matematica nello scorso weekend ma che davanti al mondo intero non vuole sfigurare. In attesa di aggiornamenti da Sassuolo-Milan, i nerazzurri vanno a caccia dei tre punti con l'obiettivo di concludere il cammino senza rimpianti e, come si sono ripetuti Inzaghi e i suoi anche nelle scorse settimane, non consegnare lo scudetto ai cugini su un piatto d'argento. La Beneamata scende in campo con il consueto 3-5-2, con Correa partner d'attacco di Lautaro Martinez e Dzeko che parte dalla panchina. Davanti al capitano Handanovic, solito pacchetto difensivo composto da Skriniar, De Vrij e Bastoni. A centrocampo Dumfries e Perisic agiscono sulle rispettive corsie, in mezzo i fari della manovra sono come sempre Barella, Brozovic e Calhanoglu. Dall'altra parte la squadra di Giampaolo si schiera con il 4-5-1: Candreva, Rincon, Vieira, Thorsby e Sabiri formano la linea dei centrocampisti, dietro all'unica punta Caputo.
Pressing a tutto campo dell'Inter sin dall'avvio di gara, con la Samp rintanata nella propria metà campo e messa subito alle corde dall'avvolgente giropalla della squadra di Inzaghi. I movimenti di Barella e Calhanoglu tra le linee offrono gli appoggi sulla trequarti, dove i tentativi di affondo dei nerazzurri si scontrano però con il muro eretto dalla difesa blucerchiata. I varchi rimangono chiusi e allora prima il turco all'8', poi l'ex Cagliari al 18' provano entrambi la soluzione da fuori, il primo trovando in risposta la parata di Audero, l'altro spedendo il pallone sopra la traversa. Mentre Perisic è tenuto sotto stretta osservazione da Bereszynski, Bastoni si propone a sinistra guadagnando il fondo sulla corsia, ma i cross del difensore vengono sventati dalla retroguardia di Giampaolo. Al 24' è Perisic nel solito duello contro Bereszynski a trovare il tempo e lo spazio per il traversone a rientrare di destro, Lautaro svetta a centro area ma il suo colpo di testa finisce al di là del palo. Il Toro è il riferimento offensivo, mentre Correa gli ruota attorno e, servendosi anche del gioco di sponda del partner, ha il compito di attaccare la profondità. Il Tucu al 38' ha l'occasione per colpire anche di testa, sul secondo palo Dumfries fa da torre sul cross dalla sinistra di Perisic, ma Audero dice di no neutralizzando in tuffo l'incornata dell'argentino. Tre minuti dopo il portiere si rende protagonista di un altro intervento super sul destro in area di Lautaro, azionato da Barella che si invola prendendo in contropiede la difesa della Samp dopo aver sradicato il pallone a Rincon con il solito pressing irrefrenato. La miccia si accende e aziona la dinamite.
Stesso copione infatti nella ripresa quando ancora Barella agisce con gli inserimenti centrali alle spalle delle punte, sfuggendo in velocità palla al piede alla mediana blucerchiata. Dopo l'ennesimo miracolo di Audero sul destro in area del 23, liberato dall'uno-due con colpo di tacco di Correa, l'ex Cagliari si invola accentrandosi da sinistra per servire l'assist a Perisic che si sovrappone con lo scatto, il destro del croato incontra la deviazione di Yoshida ma stavolta Audero non può nulla: al 49' è 1-0 Inter, che finalmente trova il varco per sfondare sfruttando una Samp più disunita e più distratta rispetto al primo tempo. Sei minuti dopo nuova ripartenza nerazzurra, stavolta con Calhanoglu e Perisic a chiudere il triangolo per Correa, che firma il raddoppio con il destro angolato alla sinistra di Audero. Difesa lasciata isolata e filtro assente nella squadra ospite, che sembra aver già dato tutto in termini di dispendio energetico. La conferma al 57' quando in contropiede ancora Correa fa tutto da solo partendo dalla propria campo e, anche grazie al taglio intelligente di Lautaro, si costruisce lo spazio per battere per la terza volta Audero, firmando la doppietta e zittendo le critiche esterne sul suo valore. Dopo il tris Inzaghi fa partire i primi cambi: dentro Dimarco, Gosens e Vidal, fuori Bastoni, Perisic e Barella. Dall'altra parte Giampaolo si gioca le carte Damsgaard e Trimboli al posto di Candreva e Thorsby. Poi è il turno di Caicedo e Ranocchia per Correa e De Vrij nello schieramento nerazzurro, Askildsen, Magnani e Yepes per Vieira, Yoshida e Rincon in quello dei blucerchiati. Accade poco o nulla nel finale di partita, con l'Inter che gestisce con autorità il triplo vantaggio nonostante alcuni guizzi della Samp che avrebbe voluto il gol per l'oroglio. Finisce senza recupero e con gli applausi di San Siro a salutare l'ultima prova dell'anno dei nerazzurri. Lo scudetto passa sull'altra sponda del Naviglio grazie al successo per 0-3 del Milan a Reggio Emilia, mentre l'Inter chiude con un'altra ottima prestazione sulla scia delle migliori stagionali.
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DanieleAlfieri7
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