Sul campo della Fiorentina, comincia il cammino stagionale in Coppa Italia per l’Inter di Antonio Conte. Il tecnico nerazzurro, come annunciato alla vigilia, lancia Eriksen nel ruolo di vertice basso. Vidal e Gagliardini mezzali, Young e Perisic ‘quinti’. Skriniar-Ranocchia-Kolarov il terzetto difensivo, Sanchez-Lautaro la coppia d’attacco. Sponda viola, Prandelli sceglie il 3-4-2-1: Eysseric e Bonaventura alle spalle dell’unica punta Kouame, Castrovilli e Amrabat in mediana. Martinez Quarta al centro della difesa, Caceres e Biraghi sugli esterni.
PRIMO TEMPO - Dominando nella riconquista difensiva, con i tre difensori bravi ad accorciare e poco impensieriti dall’unica punta Kouame (isolato davanti), i nerazzurri diventano sin da subito padroni e protagonisti del match. Sul primo possesso dei padroni casa, Vidal esce su Igor, affiancando Lautaro e Sanchez nell’opposizione ai tre centrali avversari. La Fiorentina fatica a costruire trame di gioco, con l’Inter molto corta e compatta. Gli uomini di Antonio Conte scalano in marcatura con i tempi giusti, contrastando con successo la mobilità viola sul centro-sinistra, dove giostrano e svariano Bonaventura e Castrovilli, oltre a Biraghi. All’alzarsi del pressing a palla coperta, con Eriksen su Amrabat - vertice basso in fase di palleggio -, Gagliardini duella con Eysseric, mentre Skriniar accorcia su Castrovilli. Young e Perisic coprono bene, partendo bassi, sull’eventuale sviluppo in ampiezza. E gli ospiti conquistano, minuto dopo minuto, la metà campo offensiva, anche e soprattutto attraverso buone transizioni negative una volta persa palla, con la squadra molto alta e aggressiva. La costruzione dal basso, con gli uomini di Prandelli intenti a chiudere gli spazi più che ad alzare la pressione, vede l’abbassarsi di Eriksen vicino a Ranocchia, prima di uno sviluppo laterale, spesso sulla corsia destra. Qualche buona trama, con Sanchez a raccogliere verticalizzazioni tra le linee, porta l’Inter in palleggio a ridosso degli ultimi 16 metri, con i centrocampisti a sostegno e i ‘quinti’ pronti a partecipare all’ultimo step dell’azione. Young arriva diverse volte al cross, ma Martinez Quarta guida una difesa molto fisica e attenta. È la conclusione da fuori area di Eriksen, respinta di Terracciano, a causare l’episodio del vantaggio nerazzurro. Con il successivo intervento falloso del portiere su Sanchez, e la firma dal dischetto di Vidal. Nell’area opposta, sull’immediata reazione gigliata, arriva l’intervento pulito di Skriniar su Kouame, con il rigore concesso dall’arbitro poi annullato dal Var. Poco prima che le due squadre raggiungano gli spogliatoi.
SECONDO TEMPO - La pressione nerazzurra, sulla costruzione dal basso viola, avvicina Lautaro al gol del raddoppio. Perisic, sul tentativo avversario di uscire con il palleggio in ampiezza, anticipa Caceres, prima di servire il Toro dentro l’area di rigore. L’attaccante argentino sbaglia da pochi metri, e la Fiorentina cambia assetto e atteggiamento tattico. Prandelli inserisce Vlahovic al posto di Eysseric, optando per un più effettivo 3-5-2, in entrambe le fasi di gioco (dentro anche Venuti per Caceres). I due attaccanti, con Kouame libero di svariare vicino al numero 9 serbo - sfruttandone la fisicità e il lavoro spalle alla porta -, mettono maggiormente in apprensione la fase difensiva nerazzurra. I padroni di casa acquisiscono coraggio e, tenendo alti i ‘quinti’ e trovando diverse incursioni da parte delle mezzali (Bonaventura e Castrovilli), abbassano il baricentro ospite. E - al minuto 57 - Kouame trasforma una mischia in area nel gol del pareggio. Nella fase di non possesso, sulla costruzione dal basso avversaria, la coppia d’attacco gigliata attende stretta vicino al centrocampo, chiudendo le linee di passaggio e ritardando la prima pressione. L’Inter avanza impostando a quattro, con Eriksen al fianco di Ranocchia, e con le mezzali pronte a proporsi in ampiezza, dove i ‘quinti’ si allineano ai due attaccanti. Lo sviluppo per vie laterali, nella ripresa più volte anche a sinistra, anticipa la consueta giocata per le due punte, con una a venire incontro (Sanchez) e l’altra ad attaccare la profondità (Lautaro). Aprendo anche al cambio gioco, con i viola densi sul lato ‘forte’. A riportare - davvero - l’Inter pericolosamente dalle parti di Terracciano sono gli ingressi di Lukaku e, soprattutto, Hakimi (fuori Young e Lautaro). Le progressioni dell’esterno marocchino ‘rompono’ la prima opposizione, creando superiorità numerica e costringendo i padroni di casa a rincorrere. Brava ad accorciare in avanti, la squadra guidata da Conte guadagna metri di campo, riconquistando velocemente il possesso, abbassando il baricentro avversario e giostrando costantemente - e interamente - nella metà campo offensiva. Barella sostituisce Gagliardini (Vidal va sul centro-sinistra), per un finale in pressione. Ma che non riesce a evitare i tempi supplementari.
SUPPLEMENTARI - L’Inter riparte con grande aggressività, portando tanti uomini nella metà campo avversaria. Rimanendo molto alta anche nella fase di non possesso, con Barella ad uscire ‘forte’ sul ‘terzo’ centrale di sinistra - Igor - e i ‘quinti’ a scalare sull’allargamento delle mezzali. Conte inserisce Brozovic per Vidal, spostando Eriksen sul centro-sinistra. Nella Fiorentina, Callejon prende il posto di Kouame. Dialogando sulla destra, dove Lukaku accompagna le iniziative di Barella e Hakimi, gli ospiti costruiscono un’altra occasione importante, con il colpo di testa ravvicinato di Sanchez respinto da Terracciano. Gli uomini di Antonio Conte arretrano i padroni di casa a ridosso dell’area di rigore e il portiere viola è protagonista anche sulla conclusione dal limite di Eriksen. Nel secondo tempo supplementare non cambia l’andamento tattico del match, con Vlahovic e Callejon impegnati a chiudere le linee di passaggio per vie centrali, mantenendo una posizione di attesa sull’avanzare del palleggio nerazzurro. L’attaccante serbo, nella fase di possesso, duella con i difensori ospiti nel tentativo di far salire la squadra, gestendo qualche pallone nei pressi del centrocampo. Ma è l’Inter a manovrare con più continuità e, sfruttando la dinamicità di Hakimi e Barella sulla destra, ad avvicinarsi alla porta avversaria. E al 119’, è Lukaku, sul cross del numero 23, a firmare di testa il gol qualificazione. Ai quarti di finale il derby con il Milan, fra pochi giorni il derby d’Italia in campionato contro la Juventus.
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Autore: Christopher Nasso / Twitter: @ChrisNasso91
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