Gli slavi affranti, l'Italia in festa. Due gol, uno più bello dell'altro, firmati Gigi Riva e Pietro Anastasi. Uno Stadio Olimpico di Roma come non si era mai visto prima, una grande Nazionale gioiosa per aver compiuto il proprio dovere. Oggi, 10 giugno, ricorre il 51° anniversario di una delle partite più significative per la storia del nostro Paese: Italia-Jugoslavia, finale del Campionato europeo di calcio 1968 vinta per 2-0 dagli azzurri. Con la formazione tricolore che vinse il suo primo titolo nell'era repubblicana.

Capitano di quella spedizione fu l'interista Giacinto Facchetti: il gigante buono di Treviglio, il terzino gentiluomo, nell'occasione con la maglia numero 10 addosso. Dopo la prima sfida dell'8 giugno - conclusasi sul risultato di 1-1 con rete di Angelo Domenghini - la "bella" tra le due compagini si disputò soltanto due giorni successivi e sempre nell'impianto sportivo della Capitale. Nonostante le avances del trio offensivo Hošić-Musemić-Džajić, l'Italia (giocando con grande coraggio) riuscì a fare della difesa il proprio punto di forza: Burgnich, Guarneri, Salvadore, Rosato e Facchetti assoluti protagonisti, con un giovane Dino Zoff tra i pali. Lì davanti, ci pensano i bomber di Cagliari e Juventus: al 12' Gigi Riva incrocia con il piede sinistro (ça va sans dire) e sblocca il parziale; al 31', il definitivo 2-0 firmato Pietro Anastasi, autore di una conclusione poderosa dal limite dell'area avversaria.

A fine gara, una volta acquisita la vittoria da parte degli azzurri, oltre 30.000 spettatori creano un'atmosfera meravigliosa con i propri accendini, mentre il Cipe alza al cielo dell'Olimpico la Coppa.

Sezione: Accadde Oggi / Data: Lun 10 giugno 2019 alle 21:03
Autore: Andrea Pontone / Twitter: @_AndreaPontone
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