Per parlare del momento dei portieri italiani, il Corriere dello Sport ha intervistato Walter Zenga.

Cosa ne pensa del momentaccio di Donnarumma?
"Nell’ultimo periodo ha avuto la sfortuna di imbattersi in due o tre situazioni negative, non mi sembra sia al massimo della forma, ma credo si tratti di un ragazzo capace di catalogare gli errori e metterli da parte". 
 
Non è strano sbagliare così tanto? 
"Non so chi sia il preparatore dei portieri del Psg, in estate hanno perso Spinelli, preso dall’Inter. I sistemi possono cambiare. Noi abbiamo tre portieri italiani all’estero. Vicario in Premier e Brignoli in Grecia con il Panathinaikos stanno facendo bene e hanno preparatori stranieri. La mia è solo una supposizione. Da tecnico devo guardare l’aspetto degli allenamenti. Poi bisogna saper gestire i momenti. Vedo finire nella centrifuga i portieri per qualsiasi motivo. Mi sorprendono le critiche ricevute da Meret dopo la partita con l’Inter. Ho letto tanti 5 in pagella, per cosa?". 
 
Forse per il terzo gol. 
"Mah... Ho visto un’uscita su Lautaro con la faccia e le mani avanti che pochi portieri sanno fare". 
 
Donnarumma è ancora il portiere italiano più forte? Non rischiamo di restare legati al suo nome a fronte di un rendimento inferiore a quanto dovrebbe garantire?  
"Ha quasi 25 anni e 60 presenze in Nazionale, lo so perché mi ha appena superato. Con Milan e Psg, comprese le coppe, siamo a circa 340. In dodici anni di Inter io ne ho totalizzate 473. Era un altro calcio, ma non mi sembra poco per la sua età, ha già accumulato un’esperienza formidabile. Tutti ora parlano di Vicario, lo reputo uno dei miei figli e lo considero un grandissimo portiere, l’ho fatto diventare titolare a Venezia, ha due anni di più e non ha ancora giocato in Europa, ma ha iniziato da poco in Premier, un campionato tosto. Donnarumma è abituato alle pressioni, sa superarle. Ha i controcoglioni, se mi passate il termine. A San Siro è stato sommerso dai fischi e non ha reagito. Poi cosa succederà da qui a giugno non lo so. Abbiamo tanti bravi portieri. Penso a Provedel, che sa anche segnare, a Di Gregorio, a Falcone, a Turati, a Caprile. Direi anche Perin e Carnesecchi, ma non stanno giocando". 
 
Parliamo di Vicario. 
"Vive per il calcio, a Venezia lavorava per migliorarsi. La mentalità lo ha portato verso i grandi palcoscenici, lo vedo così anche oggi nelle interviste, nei messaggi che mi scrive. Stessa attenzione di allora. La Premier non lo ha cambiato. Continuerà a crescere, farà esperienza".  
 
Di Meret e Provedel cosa dice? 
"Hanno gi à giocato in Champions, non è un aspetto da sottovalutare. Qualsiasi cosa dovesse capitare, l’uno o l’altro non cambia. Del portiere del Napoli mi piace il modo di essere glaciale, distaccato. Non significa mancanza di personalità. Provedel si è rivelato un po’ come Thuram all’Inter che pensava di aver preso la riserva di Lukaku... Ivan era arrivato per fare il secondo e invece ha dimostrato quanto vale. Lo conosco dai tempi di Empoli, è migliorato anno dopo anno. I tre o quattro portieri della Nazionale sono questi, non penso ci possano essere cambiamenti". 
 
Di Gregorio è in testa alle statistiche della Serie A.  
"È più istintivo, esplosivo, come ha dimostrato parando la seconda volta dopo il rigore sbagliato da Vlahovic. Falcone è impostato, fa parate che sembrano facili ma non lo sono".  

Sezione: Rassegna / Data: Mar 05 dicembre 2023 alle 12:45 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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