Due infortuni (affaticamento all’adduttore il 15 luglio, sette giorni di stop; distorsione al ginocchio il 10 agosto, due settimane in infermeria), quattro presenze nelle sette amichevoli estive, sei panchine in campionato e sempre in tribuna in Europa League. Il ruolino di marcia di questi primi tre mesi in nerazzurro di René Krhin è tutt’altro che da incorniciare. Certo, gli infortuni estivi lo hanno condizionato, ma dopo gli esordi da baby fenomeno nel 2009-10 con José Mourinho, 59 gare in A col Bologna (titolare negli ultimi due campionati) e 16 presenze nella nazionale slovena (compresi i Mondiali 2010 quando aveva solo 20 anni), Krhin sperava in un approccio diverso alla sua seconda vita in nerazzurro. Finora è andato tutto storto, ma il domani potrebbe riservare delle sorprese. 

Ieri, infatti, la partitella organizzata ad Appiano per rodare Palacio non ha messo in mostra solamente Icardi o la direzione di gara affidata all’ex fischietto Andrea Romeo (da questa stagione addetto agli arbitri per il club nerazzurro), ma pure il 24enne centrocampista sloveno che Mazzarri ha provato al centro della difesa, fra Vidic e Andreolli. Un ruolo non del tutto inedito per Krhin che già a Bologna (stagione 2012-13) fu provato in difesa per tamponare situazioni d’emergenza. Il fisico a Krhin non manca (189 cm per 78 kg) e l’Inter nella retroguardia ha finora avuto poche opzioni alternative, visto che oltre ai tre titolari Ranocchia, Vidic e Juan Jesus, Mazzarri ha potuto contare solo su Andreolli (Campagnaro, comunque ai margini, ha giocato una sola gara, poi si è infortunato; mentre Mbaye è ritenuto più esterno). Potrebbe dunque non essere così assurdo vedere Krhin al centro della difesa anche in una gara ufficiale, magari nelle ultime tre di Europa League se l’Inter otterrà 3 punti anche il prossimo 23 ottobre a San Siro contro il Saint-Etienne. 

Sezione: Rassegna / Data: Lun 13 ottobre 2014 alle 08:56 / Fonte: Tuttosport
Autore: Redazione FcInterNews.it
vedi letture
Print