Nel giorno della stra cittadina fra Inter e Milan l'attenzione è rivolta al duello a distanza fra Romelu Lukaku e Zlatan Ibrahimovic, uomini simbolo delle rispettive squadre. Mario Sconcerti approfondisce il discorso alle pagine del Corriere della Sera: "Ibrahimovic è prima un giocatore e poi un grande attaccante. Oggi è quello che non è mai stato in carriera appieno, un centravanti puro. All’Inter - si legge - in quel ruolo aveva Crespo, Cruz, Suazo, Adriano e Balotelli; ha sempre portato una differenza definitiva in campo, Lukaku non ancora. Il belga è al centro della propria forza e dei propri mezzi oggi, può fare in questi anni quello che Ibrahimovic ha fatto da giovane. Quando è dentro la partita, e succede spesso, è immarcabile. Al suo arrivo in Serie A lo si cercava di marcare stretto, salvo poi capire che ciò era esattamente quello che Lukaku voleva: lui non supera l'avversario, lo sposta col braccio come fosse un cucchiaio.

Ad oggi Ibra è un calciatore più marcabile, il suo è un gioco più classico, con movimenti solidi ma consueti;  Lukaku, invece, vive su uno squilibrio, la potenza che produce tende ad allungarne gioco, a limitarne la geometria. Ma è la sua diversità, va avanti, adora i muri perché gli consentono la cosa che sa fare meglio, buttarli giù a spallate".

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Sezione: Rassegna / Data: Dom 21 febbraio 2021 alle 12:48 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Stefano Carnevale Schianca / Twitter: @SchiancaStefano
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