Gianfranco Matteoli è il grande doppio ex di Inter-Cagliari: sangue sardo e cuore diviso a metà col nerazzurro, lui che fu uno degli eroi dello scudetto dei Record 88/89. L'ex centrocampista ha parlato al Corriere dello Sport alla vigilia della partita del Meazza.

Matteoli, che sfida si aspetta domani al Meazza? 
"Da una parte ci sarà l’Inter che ormai ha lo scudetto in tasca, dall’altra il Cagliari che ha bisogno di punti. La immagino una gara sulla carta molto difficile per i rossoblù però si sa che nel calcio non si può mai dire cosa potrò accadere e a volte ci sono cose imprevedibili". 

Differenze e similitudini tra la sua Inter, la squadra dei record del Trap, e quella di Inzaghi? 
"Difficile fare paragoni. Il calcio del mio periodo era diverso da questo. Ma noi, così come loro oggi, eravamo micidiali. Non ce n’era per nessuno. Chiudevamo subito le partite senza grande problemi in un’annata in cui tutto ti viene facile. Ecco, questo ci accomuna: la cattiveria nel fare risultato velocemente, vincere e basta. Senza calcoli. Vai in campo e sai che devi ottenere i tre punti perché sei il più forte. E perché hai la mentalità vincente". 
 
Ai suoi tempi la mediana era uno dei punti di forza nerazzurri. Oggi c’è un sardo come lei, Barella, a guidare la squadra. È il miglior centrocampista italiano? 
"Sicuramente è diventato un giocatore vero e quando lo guardi in campo, vedi un grande giocatore. Altro non posso dire. L’ho visto fin da bambino, lo abbiamo accompagnato nel suo percorso di crescita. Ormai da qualche anno è un importantissimo, un grande giocatore". 
 
Quanto perde l’Inter senza Lautaro? 
"Non penso che sia un grande problema in una rosa del genere, trovare un sostituto all’altezza. Anche perché gli altri due “di scorta” sono ottimi attaccanti. E poi anche al Cagliari mancano giocatori importanti quindi nessuna delle due deve recriminare". 

Sezione: Rassegna / Data: Sab 13 aprile 2024 alle 10:06 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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