Superficialità, cali finali e punti persi per strada: Chivu vuole scansare il prima possibile questi vizi che la squadra si porta dietro da diverse stagioni. Lo sottolinea oggi la Gazzetta dello Sport, prendendo spunto da quanto accaduto tra Verona e Kairat Almaty.

"Prima dell’ultima settimana, chiusa comunque con due successi su due, i soliti problemi avevano già bussato alla porta dei nerazzurri: contro l’Udinese, ad esempio, a San Siro si erano materializzati i fantasmi delle rimonte subite e dei punti persi contro squadre non di primissima fascia, diciamo così - si legge -. Una costante della gestione Inzaghi: nel 2024-25 l’Inter era stata ripresa o sorpassata in 6 occasioni e aveva lasciato per strada ben 13 punti contro squadre che a fine campionato non si sono qualificate alle coppe europee, dal 2-2 col Genoa alla prima di campionato all’1-1 col Monza poi retrocesso, fino al 2-2 di Parma (con tanto di rimonta subita nella ripresa, dopo aver chiuso il primo tempo avanti di due reti), proprio contro Chivu, ai tempi sulla panchina emiliana".

A ciò si aggiunge l'altrettando datato problema degli scontri diretti, venuto a galla con i ko con Juve e Napoli. "Contro le squadre che hanno chiuso nei primi cinque posti della classifica, l’Inter ha raccolto 12 punti su 24, stesso bilancio della stagione dello scudetto del Milan e di quella in cui vinse il Napoli di Spalletti: i nerazzurri della stella viaggiavano su tutt’altro ritmo, 20 punti su 24". Non solo: "Le reti di Khephren Thuram e Adzic allo Stadium hanno rievocato quell’ultimo, tragico, quarto d’ora in cui la difesa nerazzurra un anno fa ha gol e sperperato punti: nel 2024-25, i gol incassati negli ultimi 15 minuti sono stati 12 su 35, un terzo del totale. L’ultimo di questi, il rigore di Pedro al 90’ a San Siro, ha consegnato lo scudetto a Conte".
 

Sezione: Rassegna / Data: Ven 07 novembre 2025 alle 10:48 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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