Gabriele Gravina si è ricandidato per la presidenza della Federcalcio. Al Corriere della Sera spiega la sua idea per il futuro del calcio in Italia. Tra i passi più importanti degli anni vissuti al vertice la scelta di Mancini come commissario tecnico. "Grazie al lavoro del c.t., siamo entrati tra le prime dieci Nazioni del mondo e abbiamo un girone abbordabile. Roberto sta lavorando bene. Il rapporto con Mancini è ottimo e la condivisione del percorso totale. Ha un contratto solido sino al Qatar e la strada è lunga: c’è un Europeo da giocare, ma anche le finali di Nations e le qualificazioni al Mondiale. Sotto certi aspetti (economici ndr) non siamo in grado di competere con i club. Però abbiamo un valore aggiunto: la maglia azzurra che fa battere il cuore".

Al centro del programma di Gravina, la riforma dei campionati. "Il tema non è la A a 20 o 18 - dice -. Il principio vincolante deve essere la sostenibilità. Bisogna ridisegnare i principi della mutualità, studiare la flessibilità degli emolumenti e trovare nuove risorse. Il semiprofessionismo può aiutarci a risolvere il problema. E bisogna raffreddare il sistema delle retrocessioni: tre squadre su quattro che scendono in Lega Pro rischiano di sparire. È una rivoluzione necessaria".

Altro nodo, il ritorno dei tifosi allo stadio. "C’è stato mercoledì un incontro con il Cts per parlare dell’Europeo a Roma (4 partite ndr). È stato un vertice positivo. Non ci sono preclusioni, neppure per i tifosi delle altre nazioni. Stiamo anche discutendo di una parziale riapertura in campionato. Speriamo che la pandemia non ci giochi un brutto scherzo proprio ora. Sono ottimista, aspettiamo solo l’insediamento del nuovo governo". Quindi il tema della Superlega. "Per me non ha senso. Non risolve i problemi economici e ucciderebbe il valore delle competizioni nazionali. E io non lo posso permettere. Capisco i sogni dei club, ma Uefa e soprattutto Fifa sono stati chiari".

Si parla anche dei fondi che potrebbero entrare in Serie A. "Permettetemi di dire che con il presidente Dal Pino c’è un ottimo dialogo. Quello dei fondi è un argomento complesso: si ispirano alla pura finanza, ma al centro deve esserci sempre la valorizzazione del prodotto. Però dopo un anno di approfondimenti sarebbe un peccato mandare tutto all’aria".

Infine la lite Lukaku-Ibra, per Gravina, non un bello spettacolo, "però non parlerei di punizioni esemplari. E chi è pronto a scagliare la prima pietra deve fare un esame di coscienza. In ogni caso le decisioni spettano alla Procura federale".

Sezione: Rassegna / Data: Ven 05 febbraio 2021 alle 10:14
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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