Beppe Bergomi ha rilasciato un'intervista al "Giorno" in cui torna, complice il documentario "Fenomeno Ronaldo" appena proposto da Sky, sulle analogie tra l'Inter del 1997/'98 e quella di oggi. "Ci sono delle similitudini. Anche la nostra squadra era basata su una fase difensiva fatta bene, Gigi Simoni aveva costruito le basi sapendo che davanti aveva Ronaldo, ma anche Zamorano, Djorkaeff, Moriero, il primo Ganz. Giocatori che potevano risolvere la situazione. Non siamo riusciti a vincere il campionato, ma la Coppa Uefa sì e siamo entrati nel cuore della gente. Ronaldo? Il giocatore più forte del mondo. Una tecnica in velocità che nessuno aveva"

In quell'annata l'Inter sostenne fino alla fine il doppio impegno arrivano a vincere l'Uefa. Lo "Zio" si dice convinto "che è sempre meglio rimanere dentro le coppe: toglie qualcosa, ma battere una grande d’Europa ti dà grande autostima". Sfata un mito riguardo alle possibili differenze tra Simoni e Antonio Conte ("Simoni non era un tenero nelle riunioni o negli allenamenti anche se fuori comunicava in maniera differente") e vede ancora nella Juventus una possibile rivale nella corsa scudetto. "Ci sono ancora lo scontro diretto e il recupero col Napoli. In ogni caso il campionato non è ancora chiuso". Possibile aprire un ciclo per questa Inter? "C’è tanta concorrenza, per cui è difficile. I nove anni della Juventus dipendono anche dal fatto che Inter e Milan non ci sono state", la risposta di Bergomi, secondo cui bisognerà ancora aspettare un po' prima di vedere un'italiana protagonista in Europa: "Per ora siamo indietro per mentalità e velocità di palla. Le nostre partite sono molto tattiche e questo rallenta l’intensità".

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Sezione: Rassegna / Data: Gio 18 marzo 2021 alle 09:24
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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