Loredana Zucchi, moglie di Mauro Bellugi, parla alla Gazzetta dello Sport. "Conobbi Mauro al ristorante, ci rivedemmo. Da buon toscano, parlava, parlava, mi stordiva di chiacchiere e di risate. Un giorno gli ho detto: “Non hai più bisogno di parlare”. Tra noi è cominciata così", ricorda la signora Bellugi.

Quali sono i suoi ricordi più belli?
"Mi faceva ridere e sorridere. Poiché ero una ballerina, per scherzare si metteva in competizione con me sul ballo. Una sera, davanti alla tv, guardavamo un programma di musica. Lui sparì per qualche minuto e ritornò n salotto a torso nudo, indossava una calzamaglia e aveva una bandana in testa. Accennò dei passi di danza con aria seria, zampettava: “Lo vedi, anch’io sono un ballerino”. Uno spettacolo".

Le sue ceneri sono nella vostra casa, all’interno di un pallone.
"Un pallone di ceramica, con i colori dell’Inter. L’agenzia di pompe funebri mi ha suggerito questa soluzione. C’è anche la sua foto. Da quando è morto, ogni partita dell’Inter l’ho vista assieme alle ceneri di Mauro e noi nerazzurri non abbiamo più perso, fino allo scudetto. Io sentivo che Mauro, dal posto in cui è, spingeva la squadra alla vittoria".

Quali ricordi calcistici ha di Mauro?
"Non sono un’esperta e di lui calciatore so quel che diceva il nostro grande amico Mario Corso: “Non ho mai visto un difensore con i piedi così buoni come quelli di Mauro”. E so, perché me lo ha raccontato Mauro, che Bearzot lo considerava il suo “cocco” e che il c.t. l’avrebbe di sicuro convocato per il Mondiale ’82, se infortuni e acciacchi vari non avessero convinto Mauro a chiudere la carriera a 31 anni (nel 1981, ndr)".

Com’è la vita senza Mauro?
"Durissima, sia per me sia per Giada (la figlia nata dalla precedente unione di Bellugi, ndr). Mauro viveva per noi e noi per lui. Ci sono momenti in cui scoppio a piangere, ma so che Mauro vorrebbe che sorridessi, e vado avanti".

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Sezione: Rassegna / Data: Mer 12 maggio 2021 alle 11:10 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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