Federico Baschirotto si racconta in un'intervista alla Gazzetta dello Sport e parla anche del momento d'oro della sua Cremonese, a poche ore ormai dalla partita con la Juventus.

Baschirotto, la vittoria di Genova come presa di coscienza della vostra forza?
"Per la verità anche il successo di San Siro col Milan, alla prima giornata, non è nato per caso. Sei hai umiltà e senso della realtà te la puoi giocare con tutti. Vincere col Genoa è stata la riprova che se possiedi un gruppo che lotta, dove tutti si aiutano e remano dalla stessa parte si può arrivare lontano".

Il segreto Cremonese spiegato in tre parole.
"Umiltà, sacrificio e dedizione al lavoro. Siamo tutti allineati e c’è una buona sinergia. E poi la via tracciata da Nicola, che noi seguiamo in tutto e per tutto".

Perché è tornato a Cremona?
"Per le parole di Nicola, del ds Giacchetta, per il progetto che avevano in testa e il fatto che mi hanno voluto fortemente".

Domani arriva la Juve, che ha solo un punto in più di voi. Tudor forse vi aveva sottovalutato
"La classifica non la guardo. La Juve è una grande squadra, ma noi siamo sereni e consapevoli di ciò che serve: umiltà, rispetto ma non paura. Siamo sempre più consapevoli delle nostre potenzialità. Per questo dico, con rispetto: vincere? Sì può, perché no. È complicato certo, ma la determinazione non ci manca".

L’attaccante che l’ha fatta più penare?
"Lautaro, ma anche Thuram, Kean e Vlahovic. La Serie A è piena di grandi campioni che possono risolvere le partite in ogni momento".

A 29 anni che sogni ha nel calcio? La Nazionale? Una big?
"Sono nel fiore della carriera e sono ambizioso. La Nazionale? Chi lo sa? Dipende da Gattuso e dalla mia grande voglia di inseguire quel sogno".
 

Sezione: Rassegna / Data: Ven 31 ottobre 2025 alle 12:14 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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