Non sono passato inosservati i fischi di San Siro all'indirizzo di Franck Kessie durante Milan-Samp. "È difficile calarmi nei panni di Franck. Io sono cresciuto nel Milan, ho un senso di appartenenza diverso probabilmente. Però Kessie è stato e resta un giocatore importante per la squadra di Pioli. Giudicare è inutile, penso però che la chiarezza sia il concetto da tenere a mente in questo tipo di situazione", dice Demetrio Albertini, intervistato dalla Gazzetta dello Sport.

I tifosi hanno perso la pazienza e si sono schierati, soprattutto quelli della curva.
"Prolungare la comunicazione spazientisce chi osserva ma è interessato ai fatti. Sarebbe più semplice dire “non rimango perché...”. Se ha deciso di scegliere un altro progetto, Kessie potrebbe dirlo. Palleggiarsi le responsabilità non serve".

Fischiarlo è stato opportuno?
"Nel momento in cui un giocatore scende in campo è giusto metterlo nella condizione di esprimersi nel modo migliore. Diciamo che contestarlo in questo momento è fuori luogo e non fa bene al Milan, oltre a non far bene al giocatore. Veste la maglia del Milan, quindi è giusto sostenerlo".

L’addio non è stato annunciato ma tutti si aspettano che le strade del Milan e di Kessie si dividano. Si può fare a meno dell’ivoriano?
"Abbiamo fatto a meno di Maldini in campo, Baresi, Van Basten....Se siamo andati avanti senza di loro si può superare anche la mancanza di Kessie. L’addio di Donnarumma insegna: tutto passa".

Sezione: Rassegna / Data: Mar 15 febbraio 2022 alle 13:29 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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