Demiurgo della pallavolo internazionale, capace di portare la Nazionale femminile sul trono olimpico la scorsa estate a Parigi dopo un inseguimento durato decenni, Julio Velasco, come noto, vanta due fugaci esperienze nel calcio, prima come direttore generale della Lazio poi come responsabile dell'area tecnica dell'Inter. Ai microfoni della Gazzetta dello Sport, Velasco rivive quei momenti: "Non potevo rifiutare. Per motivi economici, certo. Ma prima di tutto perché sono un calciofilo. Fosse stato per me, io avrei giocato da numero 10 nell’Estudiantes de La Plata. Il mio idolo era Juan Ramon Veron, il padre di Juan Sebastian. Vincemmo tre volte la Libertadores. E l’Intercontinentale del ‘68 battendo il Manchester United. Eravamo una squadra come potrebbe essere l’Atalanta di qualche anno fa".

E perché Velasco nel calcio non ha funzionato? 
"Ci ho provato, ma il ruolo di dirigente non faceva per me. Però ho imparato che criticare il calcio è sbagliato. Il calcio è molto molto molto difficile. Ho tanto rispetto per la gente del calcio. Tutto quello che fa l’azienda calcio è incredibile, qualunque altra azienda che dovesse vivere le stesse situazioni imploderebbe nel giro di un mese".

Sezione: News / Data: Dom 17 agosto 2025 alle 17:27
Autore: Christian Liotta
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