Il cognome Del Piero e la maglia della Juventus. Dovrebbe essere una delle poche certezze della vita: simbolo di una tradizione, dell’attaccamento di Alex ai colori bianconeri. “Nessuna squadra in Italia oltre la Juventus”, ha più volte dichiarato Pinturicchio. C’è, pero’, anche un altro Del Piero e indossa, come se fosse uno scherzo del destino, la maglia dell’Inter. Si chiama Yago, è da cinque anni nel settore giovanile nerazzurro ed è un punto fermo della Primavera di Bernazzani. Ma chi è Yago Del Piero? Un ragazzo brasiliano, nato il 14 Gennaio 1994 a Vitoria, capitale dello stato di Espirito Santo in Brasile. Una delle regioni costiere, quelle maggiormente frequentate dai turisti. Mastica calcio sin dall’infanzia: suo padre Elson è un grande appassionato, suo zio Peterson è un ex calciatore, suo fratello Igor milita nel Futsal Villorba (calcio a 5, serie A2).
Le origini naturalmente sono venete, come quelle del vero Del Piero. Il bisnonno di Yago emigrò infatti da Padova in Brasile. E nel 2003 la sua famiglia decise di ritornare proprio in Veneto, a San Biagio di Callalta. È lì Yago che inizia a giocare “a undici”, nella scuola calcio “Fontane”, visto che in Brasile si era specializzato nel calcio a cinque. In classe, durante gli allenamenti e le partite con i compagni, tutti gli pongono la stessa domanda: “Sei parente di Alex?”. E lui risponde sempre allo stesso modo: “Non credo, non lo so” perchè magari quel bisnonno partito da Padova per il Brasile può essere un antenato di Alex, chissà. Una situazione paradossale che Yago racconta con un aneddoto: “Quando al telefono chiedevano: casa Del Piero? I miei genitori dicevano no, perché pensavano subito ad Alessandro, non a me”.
Cinque mesi bastano al giovane brasiliano per farsi notare da un club professionistico, il Treviso, che lo scopre ad un torneo locale dove Del Piero trascina il Fontane in semifinale. Gli osservatori del club veneto intuiscono di aver notato un calciatore di prospettiva e lo tesserano. Per Yago è il tempo dei primi sacrifici, delle regole da rispettare: conciliare il calcio con la scuola, non mancare agli allenamenti, a cui si recava ogni giorno in pullman da Villorba, dove si era trasferito con la famiglia. Al Treviso trascorre cinque anni, dagli Esordienti ai Giovanissimi Nazionali. Nel 2007-08 il suo talento esplode e colpisce gli osservatori presenti tutti i weekend a Treviso; con i Giovanissimi Regionali, diretti da mister Cavasin (un altro omonimo, ndr), gioca da trequartista e segna tantissimi gol, tanto da meritare il passaggio a stagione in corso ai Giovanissimi Nazionali. Un percorso seguito da Piero Ausilio, che lo porta all’Inter. Sono i primi mesi fuori casa, vissuti lontano dai propri genitori per Yago. Arriva la saudade, le difficoltà d’ambientamento fanno in modo che non riesca a dare il massimo. Influiscono anche dei problemi al ginocchio che riesce a superare solo nel finale di stagione; quanto basta per conquistare il suo primo trofeo in Italia, lo scudetto Giovanissimi Nazionali. Yago segna il gol decisivo ai supplementari in finale contro l’Empoli.
“Quando si parla di Yago, il mio primo pensiero va a quella finale”, racconta Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile dell’Inter. Yago si sblocca e non si ferma più. La stagione successiva, negli Allievi Regionali, compie anche una svolta riguardo alla posizione in campo, da vertice alto a basso del centrocampo a rombo. Da quel momento, il Del Piero 2.0 non ha mai più cambiato ruolo ed in quel ruolo ha vinto anche il campionato Berretti nella scorsa stagione. Il “mestiere” di regista alla Pirlo lo affascina così tanto da abbandonare un po’ il suo principale modello di riferimento, Kakà. L’ammirazione per un ex rossonero rivela una vecchia fede milanista che poi ha sostituito con l’amore per i colori nerazzurri. A luglio, l’Inter l’ha blindato con un contratto da professionista, Stramaccioni l’ha inserito nella lista Uefa per l’Europa League e Yago sogna il debutto in prima squadra. La sua massima aspirazione calcistica è, pero’, la nazionale brasiliana. “Ho anche la cittadinanza italiana ma vorrei giocare nel Brasile. Purtroppo, pero’, per le nazionali giovanili non guardano molto in Europa”, ci racconta Del Piero. Non Alex, ma Yago: il nome che vorrebbe sulla maglia se un giorno dovesse debuttare con l’Inter.
Autore: Fabrizio Romano / Twitter: @FabRomano21
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