Arrigo Sacchi, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, analizza il successo dell'Inter in Supercoppa.

Giusto il successo dell’Inter?

"Ha vinto la squadra che ha fatto qualcosa di più. Se fosse stato un incontro di boxe, l’Inter avrebbe avuto più punti. Però, se vogliono diventare squadre importanti anche a livello internazionale, sia l’Inter sia la Juve devono migliorare. Ho apprezzato il grande impegno e la grande volontà".

L’Inter è partita con il piede sull’acceleratore.

"Avete visto che velocità? Aveva un ritmo altissimo. Direi “internazionale”. I ragazzi di Inzaghi hanno fatto 15 minuti di intensità e hanno anche prodotto alcune buone occasioni. Poi c’è stato un calo dei nerazzurri e l’equilibrio è tornato padrone del campo".

Ripresa più noiosa, è d’accordo?

"Le squadre hanno lottato, l’Inter ha avuto di più l’iniziativa, ma sia i nerazzurri sia i bianconeri facevano fatica a recuperare il pallone. È sempre la solita questione del pressing, non mi stancherò mai di dirlo. Ci vogliono mesi e mesi di lavoro per riuscire ad applicarlo bene. La Juve ci ha provato, soprattutto all’inizio dei due tempi, ma le distanze tra i reparti non erano corrette. E quando mancano le distanze succede che si crea un buco in mezzo al campo".

Una menzione particolare per...

"Nell’Inter mi è piaciuto Brozovic. Sempre nel vivo dell’azione, sempre pronto a dettare i tempi di gioco, sempre abile anche in fase di contenimento. E anche Bastoni è stato bravo. Ha difeso con determinazione e ha costruito trasformandosi spesso in centrocampista. Insomma, ha interpretato bene il ruolo. Dzeko, invece, non era al massimo".

E di Lautaro che dice?

"Ha calciato il rigore con molta freddezza. Complimenti. E poi è sempre pericoloso, quando il pallone è lì davanti lui tiene in apprensione tutta la difesa avversaria".
Sezione: News / Data: Gio 13 gennaio 2022 alle 17:38
Autore: Alessandro Cavasinni
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