L’ex interista Gianpiero Marini, intervistato da CalcioToday.it, ha parlato della situazione che sta vivendo attualmente il calcio, esprimendo la sua opinione sulla ripartenza dei campionati e su un'eventuale assegnazione dello scudetto in caso di definitivo stop.

Intanto il calcio pensa a quando ripartire…
Parlare di calcio è estremamente difficile, anche perché nessuno sa quando finirà questa epidemia. Il rischio è che si facciano programmi e quando pensi sia tutto finito, possa riaccendersi un focolaio. Se ciò avvenisse, sarebbe la fine. Quando ci fu l’influenza spagnola dopo la Prima guerra mondiale, la maggior dei morti furono causati dalla seconda ondata. Prendere decisioni in questo momento è complicatissimo”.

Non sarebbe meglio bloccare qui i campionati, anche per una questione morale?
"Non è facile ripartire. E’ pur vero che se si bloccasse tutto, alcune società rischierebbero il fallimento. Il Governo dovrebbe aiutare anche il calcio, una delle industrie più importanti del Paese, con cui vivono tante famiglie normali. Non esistono solo i giocatori con i loro ingaggi elevati".

A proposito di calciatori, c’è uno scontro duro tra Aic e club sul taglio degli stipendi. Da che parte sta?
"I calciatori devono contribuire in questo momento di estrema crisi, trovando un accordo con i club, rispetto al periodo d’inattività".

Nel caso in cui l’epidemia non consentirebbe la ripartenza, assegnerebbe lo scudetto?
"No, assolutamente".

E’ partita ufficialmente una raccolta di firme online per dare il titolo all’Atalanta come tributo alla popolazione di Bergamo duramente colpita dal Coronavirus. La petizione verrà presentata alla Lega di Serie A. Cosa ne pensa?
"Non saprei dare una risposta a questa domanda".

Sezione: News / Data: Sab 11 aprile 2020 alle 20:15
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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