Costinha ha chiuso malamente la sua ottima carriera a Bergamo, con l'Atalanta, in cui giocò solo contro il Parma. Un match, soltanto uno. Poi l'infortunio e i problemi con parte della società, in particolare con Osti e Giacobazzi che, come dice il portoghese, ne ostacolarono la carriera in nerazzurro. Lo volle fortemente il presidente Ruggeri, ma quando questi si ammalò, per Costinha fu l'oblio. Lo racconta lui stesso al Corriere della Sera, svelando anche un retroscena di mercato in chiave Inter. 

"Potevo andare all'Inter, con Mourinho. Però all'Atalanta rifiutarono uno scambio con Dacourt, probabilmente avrebbero perso la faccia. Non solo non mi facevano giocare, ma parlavano anche male di me- racconta il lusiatano -. Io sempre a San Siro? Non è vero. Ho visto tutte le partite dell'Atalana, ma in tv, a casa mia. Non allo stadio perché stavo male. Il calcio è stata la mia vita e non potevo giocare per decisioni altrui. Tutti sparlavano di me alle spalle: li capisco perché non avevano informazioni. Solo quando l'Atalanta non giocava mi recavo a San Siro per l'amicizia che mi lega a Mourinho". Osti e Giacobazzi? "Non vorrei dare loro più importanza di quella cha hanno avuto, ma non voglio più incontrarli nella mia vita. Ho l'impressione che forse Dio ha voluto madarmi a Bergamo per farmi capire come non si deve fare questo mestiere”.

Costinha, infatti, attualmente è direttore sportivo del Servette di Ginevra.

Sezione: News / Data: Gio 22 marzo 2012 alle 11:10 / Fonte: Andrea Losapio per il Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni
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