Cristian Chivu "mi piace da sempre, sia da calciatore che da allenatore della Primavera" ammette Amadeus. Il conduttore televisivo di fede nerazzurra spende parole al miele per il tecnico nerazzurro durante l'intervista concessa a TMW: "Già da calciatore si vedeva che fosse una persona seria e competente, così l'ho seguito già quando ha allenato nel settore giovanile e nel Parma, ha fatto benissimo. Quando l'Inter lo ha scelto ho percepito nell'aria un certo scetticismo. Io invece ero convinto che fosse la scelta giusta per il dopo-Inzaghi".

L'ha sorpresa in qualcosa?
"L'ho incontrato qualche volta, una persona gentile e cordiale, ma non lo conosco bene e dunque dico che mi ha sorpreso nella comunicazione. Non parliamo di una squadra piccola, ma dell'Inter, dove serve una comunicazione particolare. Mi sembra che sappia sempre cosa dire. Anche all'interno della squadra, dove credo che abbia chiaro ogni aspetto dello spogliatoio. Se fossi un giocatore sarei conquistato dal suo modo di ragionare".

All'inizio della stagione si temeva una annata da "montagne russe". Ora la squadra sembra ben indirizzata: lei vede una squadra pronta a lottare su tutti i fronti fin da subito anche con Chivu?
"Assolutamente sì. Ci stava dopo tanti anni con Inzaghi con un tecnico nuovo e diverso da lui potesse necessitare di tempo, invece i giocatori hanno capito Chivu prima di quello che pensassi. Bravo lui ad inserirsi così. Inzaghi ha fatto un lavoro grandissimo all'Inter, ma faccio notare che Chivu è differente da lui. Voglio dire: non è stato preso perché fa un gioco uguale al suo, anzi. Ha le sue idee. Per esempio il baricentro lo vedo spostato più avanti e i singoli giocano in maniera diversa. L'Inter è sicuramente una squadra ancora in costruzione per l'inserimento delle nuove idee, ma non è soltanto sulla buona strada, bensì può lottare già tranquillamente su tutti i fronti. Poi aggiungo: finché c'è Marotta io sono l'uomo più tranquillo del mondo".

A proposito di Marotta: vista questa sua stima, l'hanno infastidita le parole di Conte che ha punzecchiato il presidente nerazzurro?
"Conte è un allenatore di grande esperienza e di conseguenza anche estremamente furbo. Pensate alla partita di Napoli: nel secondo tempo l'Inter era del tutto in grado di andare a riprendere gli azzurri. Proprio lì Conte ha litigato con Dumfries, poi con Lautaro. Quella confusione per me ha spezzato il ritmo dell'Inter, che è caduta nel tranello. Non devi pensare all'allenatore avversario in quei momenti, ma soltanto a pareggiare la partita. Quello è mestiere. Conte è bravo, esperto, con una squadra che può difendere lo Scudetto, ma anche furbo. Non mi sorprende ed è normale, fa parte del calcio. Lo faceva da noi anche Mourinho: sono allenatori che leggono la partita e sanno quando intervenire per interrompere un certo tipo di flusso".

Pio Esposito le piace?
"Parliamo di un attaccante molto forte e giovanissimo. Meno male che Chivu lo ha voluto: magari un altro allenatore al suo posto lo avrebbe mandato in prestito. Per me oggi l'Inter ha 4 attaccanti forti, dei quali uno di 20 e l'altro di 22 anni. Chivu è bravissimo a gestire loro e anche Sucic, che è un campione. L'allenatore sa quando farli giocare, quando no. Ma la cosa importante è che li ha tenuti con sé: l'Inter li ha in casa e non in giro a fare le fortune di altre squadre. Aggiungo un nome fra le piacevoli sorprese...".

Quale?
"Calhanoglu. Sta facendo una delle partenze più belle da quando è all'Inter. In estate speravo ogni giorno che quella del suo addio fosse una bufala. Insostituibile, meno male che è rimasto". 

Sezione: News / Data: Dom 09 novembre 2025 alle 13:30
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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