Parola d’ordine: dimenticare White Hart Lane. La trasferta londinese vede un’Inter battuta su tutta la linea dalla formazione inglese di Harry Redknapp, una sconfitta che brucia e che mette a nudo tutte le difficoltà nerazzurre, che in questo ultimo periodo si sono palesate in maniera maggiore rispetto al passato. L’ultima mezz’ora di San Siro aveva fatto suonare più di un campanello d’allarme in casa Inter. Il Tottenham, ieri a Londra, ha dimostrato tutta la sua forza e la sua pericolosità, sfruttando al meglio le debolezze nerazzurre in fase di chiusura sugli esterni, laddove Maicon è stato ridicolizzato da Bale, e per dirla alla Redknapp, sembrava un pugile stordito all’angolo. Chivu, al rientro dopo i fastidi muscolari, ha trovato molte difficoltà sulla fascia destra dove Lennon ha spadroneggiato, sovrastandolo sul piano della corsa e dell’agilità. Si può ben dire che la sconfitta di ieri è la sintesi di tutti i lati negativi dell’ultimo periodo nerazzurro.

Una squadra al di sotto della condizione: se la condizione fisica nerazzurra, lo scorso anno, era una delle bocche di fuoco più potenti, quest’anno si può ben dire che è il tallone d’Achille. Vedere gente come Maicon, lo scorso anno inarrestabile sul piano della pura potenza, perdere un contrasto con Assou-Ekotto, che non sarà di certo un colosso come il brasiliano, deve indurre a riflettere. La squadra in certi momenti della gara arranca, cala vistosamente. I motivi sono molteplici: il finale a mille all’ora della scorsa stagione, il Mondiale ed una preparazione non uniforme e con metodi di lavoro nuovi, portati dal nuovo staff di Benitez, hanno prodotto questo risultato.

Infortuni di tipo muscolare: seconda nota dolente è quella relativa agli infortuni, strettamente collegata a quella precedente. Non stupisce dunque se il settore più colpito è quello di centrocampo, dove giocatori di fatica e corsa come Mariga, Stankovic e Cambiasso, ai quali si aggiunge Muntari, sono stati quelli colpiti. In particolare il serbo che è ricaduto dopo essersi  già fermatosi lo scorso anno, da inizio gennaio sino alla metà di febbraio. Anche lui è un reduce dal campionato del mondo in Sudafrica, dove la differenza climatica avrà sicuramente influito. Cambiasso, in tal contesto appare una novità. El Cuchu viene anche lui da un finale di stagione (quella scorsa) incredibile, e per fortuna non ha giocato con l’Argentina la kermesse iridata. Si è da subito notato però il calo di rendimento dell’ex Real, ma non per colpa sua. D’altronde, la differente preparazione ha colpito e provocato difficoltà anche all' ineccepibile Cuchu.

L’attacco l’unica nota positiva: se da un lato l’Inter ha sofferto fisicamente il ritmo inglese, dall’altro può consolarsi per il buon rientro di Diego Milito. Senza l’argentino in campo la squadra ha avuto pochi sbocchi offensivi con il solo Eto’o a cercare di scardinare l’assesto difensivo degli Spurs. Sneijder non aveva abbastanza opzioni per creare, dato che molto spesso il gioco nerazzurro andava a chiudersi ad imbuto, e né PandevBiabiany hanno saputo allargare la difesa inglese, come successo in altre occasioni al Meazza.  L’ingresso del Principe ha dato subito profondità alla squadra e si è reso subito pericoloso con un diagonale mancino. L’Inter ha alzato il baricentro spaventando gli inglesi, ma, dopo il gol di Eto'o,  il pareggio non è arrivato. Ci ha pensato poi Fulmine Bale a chiudere il match, irridendo in velocità i difensori nerazzurri e servendo a Pavulychenko la palla del comodo 3-1.

Perché l’immagine che rimane dell’Inter di Londra è Bale che macina chilometri sulla fascia e addirittura si permette il lusso di portarsi avanti il pallone, sicuro che nessuno riuscirà a prenderlo, se non lui. Nulla è comunque compromesso, la qualificazione è sempre ad un tiro di schioppo. Ciò che preoccupa è la scarsa condizione, ma siamo certi che il rientro di Milito e i recuperi di gente importante a centrocampo, faranno si che la debacle inglese non si ripeta. La lezione d’inglese, dura da digerire, è stata comunque salutare per un’Inter alla quale serve una scossa immediata.



 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 03 novembre 2010 alle 10:15
Autore: Alberto Casavecchia
vedi letture
Print