"Prima mi conoscevano come il figlio di Lilian Thuram, oggi sono soprattutto Marcus Thuram. Senza nulla togliere a mio padre che ha 142 presenze in nazionale che nessuno gli toglierà". C'è tutto il peso di un'eredità calcistica pesante, ma anche la consapevolezza di voler fare il proprio percorso professionale nelle parole rilasciate da Tikus a Le Monde. Un'intervista rilasciata alla Pinetina lo scorso 18 maggio, il giorno prima dell'incoronazione dell'Inter come squadra campione d'Italia: "Sono stato rapidamente adottato dai tifosi nerazzurri - ha raccontato l'ex Gladbach - Sentire il proprio nome scandito da 75mila tifosi è inebriante, e quando si ama ciò che si fa, e si ha una passione grande come la mia, non si può che apprezzare".

Dopo la gioia provata con il club, ora Thuram vuole una soddisfazione anche a livello di Nazionale con l'Europeo alle porte: "Non mi fisso limiti dopo una stagione così - le sue parole -. Sto attraversando il miglior periodo della mia carriera, ho dimostrato di saper migliorami ogni anno, da un punto di vista tattico, del gioco e delle statistiche. Voglio fare la differenza nelle grandi partite anche con la Francia Il ruolo di esterno appartiene al passato, oggi sono un centravanti. Sono uno competitivo, aspiro alla miglior versione di me stesso. Penso di poter diventare uno dei giocatori più completi al mondo. Ho provato che potevo fare grandi cose e mi immagino di poter arrivare a 20 reti e 20 assist in una stagione".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 30 maggio 2024 alle 11:30
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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