Il quotidiano Financial Times incontra Erick Thohir: il presidente dell'Inter parla ai microfoni dell'inviato a Giacarta Ben Bland, stupendo in primo luogo per il fatto di arrivare da solo, senza guardiaspalle al fianco. "Fa parte del mio carattere", spiega. Dopo, spiega la sua visione in merito al declino del calcio italiano negli ultimi anni: "Succede in tante aziende; quando ti ritrovi al vertice, ad un certo punto ti adagi, ingrassi e ti impigrisci. E a un certo punto spunta un'altra azienda pronta a lavorare duro e lottare per competere. Nel nostro caso è successo con Premier League e Bundesliga".

A Thohir viene fatta presente anche una battuta di Silvio Berlusconi, che una volta ebbe da dire che nel calcio si spendono tanti soldi senza guadagnare nulla: "Il calcio sta cambiando; io vorrei il modello degli Stati Uniti, dove lo sport funziona come il sistema dei media, con gli introiti che arrivano dalla pubblicità e dai contenuti, uniti ai prodotti delle industrie dei beni di consumo, al merchandising e alla vendita dei prodotti in licenza". E sui nuovi arrivi nella dirigenza, a partire dal nuovo COO Michael Bolingbroke, aggiunge: "Ci sono già tante ottime persone all'interno della società, ma hanno bisogno di nuovi esempi da seguire. Molti indonesiani che comprano aziende all'estero pensano di mettere immediatamente i propri connazionali nei vari management, io invece so di avere bisogno di inserire gente con un background forte e proveniente dai settori più differenti". 

Uno dei primi colpi di Thohir è stato l'acquisto di Nemanja Vidic, arrivato a parametro zero dal Manchester United; il tycoon ha ribadito l'importanza strategica dell'arrivo del serbo: "L'abbiamo preso anche perché è un ottimo brand per il mercato asiatico. Ho parlato prima con Massimo Moratti e poi col management nerazzurro, e ho chiesto se questo giocatore poteva aiutarci a competere in campo, e, perché no, anche sul fronte commerciale. E' stato come un comitato di credito in una banca". Chiosa sul capitolo razzismo, ancora rovente in Italia: "C'è molta pressione, quando sei in cima il vento soffia più forte".

Alla fine, l'ultima sorpresa: alzandosi, porge due biglietti da visita all'intervistatore, uno legato al suo business e uno coi colori dell'Inter. "Il primo è quello vero, il secondo è per vantarmi", dice simpaticamente. 

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 05 ottobre 2014 alle 15:12
Autore: Christian Liotta
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