Se Deco ha detto senza mezzi termini di volersene andare via dal Chelsea, anche spendendo pessime parole nei confronti del suo datore di lavoro, Roman Abramovich, è arrivato anche il turno di Ricardo Carvalho uscire con decisione e palla al piede dalla propria area di rigore: "In questo momento sono in vacanza perché a ini­zio di giugno ho giocato con la naziona­le. Giovedì o venerdì tornerò in Inghilter­ra, ma ho già in mente di aprire un nuovo ciclo della mia carriera. Mi sento pronto per farlo. Ne ho avuto modo di discuterne con i dirigenti del Chelsea e sanno quello che penso, adesso vediamo cosa succede. Vivo a Londra da 5 anni e sono stati bellissimi momenti. Ci è mancata è la Cham­pions League, che lo scorso anno ci è sfuggita in finale ai rigori contro il Manchester United. Le prime 4 stagioni sono state stupende, mentre l’ultima è stata davvero difficile. A questo punto penso che sia giu­sto che la mia strada e quella del Chel­sea si separino.

La scorsa stagione è stata una soferenza, ho avuto un infortunio alla parte po­steriore della coscia sinistra ed è inizia­to il mio calvario. Dopo essermi sentito dire che ero guarito e una volta tornato in campo, mi sono fatto male di nuovo. Poi, dopo un'altra presunta guarigione, ho subito una ricaduta e ho perso la pazienza. Il modo in cui sono stato gestito mi ha fatto venire voglia di cambiare aria, nonostante il mio contratto con il Chelsea, a cui mi legano tante vittorie, l'affetto dei compagni e dei tifosi. Non ho nulla contro il Chelsea, ma per me è arrivato il momento di cambiare dal punto di vista professionale e spero che sia possibile".

Sul difensore ultimamente si è lanciato il Manchester City, che ha offerto 15 milioni di euro al Chelsea, cifra sufficiente per convincere i Blues, ma non Ricardo Carvalho: "Ho parlato con Jorge Mendes e sa cosa voglio. Se lascio il Chelsea, punto a giocare in un altro grande club, non in una squadra media, altrimenti rispetto il mio contratto a Londra. Non sono presuntuoso, ma negli ultimi anni ho dimostrato di poter continuare a giocare a certi livelli. L'Inter è un top club, anzi uno 'special club'. Me ne hanno parlato molto bene. Poi, con Mourinho non c'è bisogno di parlare perché lui mi conosce. Il suo arrivo al Porto ha coinciso con due stagioni e mezzo indimenticabili, poi l'esperienza inglese per entrambi.

E' un grande professionista e ama vincere, facendo tutto pr riuscirci, sin dai minimi particolari. Mou non lascia nulla al caso e non tollera errori, se sbagli due volte sei fuori, anche in allenamento. Non fa distinzioni: giovani e campioni si equivalgono. Tornare a lavorare con uno che fa tutto per vincere è uno stimolo importante e poi io ho ancora molto da dimostrare. Ho ancora voglia di vincere e di esse­re protagonista, mi sento ancora una prima scelta, un titolare e intendo dimo­strarlo. Non sono a fine carriera".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 07 luglio 2009 alle 08:44 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Fabio Costantino
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