Cambia l'allenatore, cambiano gli scenari. L'Inter però ha già fatto alcuni acquisti, giocatori bloccati da tempo e che arriveranno a giugno. Uno di questi è Ruben Botta, argentino classe '90 del Tigre. L'Inter l'ha bloccato a parametro zero, aveva il contratto in scadenza. L'1 maggio, però, un brutto infortunio (rottura dei legamenti del ginocchio) ha messo in dubbio il suo passaggio all'Inter. L'Inter però non si è tirata indietro, ha rispettato l'accordo: Ruben Botta sarà comunque un giocatore dell'Inter. Nonostante l'infortunio, l'ennesima sfortuna di una stagione maledetta, anche a distanza. Botta però si è operato il 4 maggio, in Argentina, pur non avendo il consenso del club. Voleva e vuole l'Inter, il più presto possibile.

Servirà ancora del tempo, perché il rientro è lontano. Ma si inizia già a respirare ottimismo, Botta sta bruciando le tappe. Al momento dell'infortunio si era ipotizzato uno stop di oltre 6 mesi: operato ai primi di maggio, sarebbe dovuto rientrare quindi tra novembre e dicembre. Ora invece c'è più ottimismo, Botta vuole rientrare prima di 6 mesi, a ottobre. Questi i tempi di recupero previsti al momento, ovviamente soggetti a tutte le variabili (nuova ricaduta, recupero lampo ecc.) del caso. L'Inter monitora le sue condizioni e c'è ottimismo, tutto però sarà deciso in Italia, quando i progressi potranno essere tenuti sotto controllo direttamente dallo staff medico nerazzurro. Intanto Botta sta meglio: terminato il periodo di completa immobilità post-operazione, ora va ogni giorno al centro sportivo del Tigre a fare terapie, ha iniziato mercoledì scorso. Nel mese prossimo, nella seconda parte di giugno, potrà iniziare a correre. Zanetti pochi giorni fa ha detto di non sapere ancora se farà parte del ritiro di Pinzolo. Le condizioni infatti saranno valutate nelle prossime settimane. Lo stesso vale per Botta, ma gli infortunati dovrebbero comunque prendere parte al ritiro per conoscere i compagni (è il caso di Botta) e per fare lavoro differenziato. Inutile rischiare, ovviamente, quindi sarà osservata la massima cautela per guarire da questi gravi infortuni.

L'Inter può quindi aspettare Ruben Botta, un elemento che preso a parametro zero può essere utile. Certo, l'argentino deve rientrare dall'infortunio, ambientarsi a un nuovo paese e entrare in forma al 100%: difficile quindi poter contare da subito su di lui. Giusto quindi fare valutazioni serie in sede di mercato, rafforzando adeguatamente la rosa nel reparto offensivo. Botta sarà un jolly, una freccia in più quando starà finalmente bene. La sfortuna ha voluto che si facesse male proprio nel suo momento migliore, quando si iniziava anche a parlare di nazionale. Ruben Botta ha fatto bene soprattutto in Copa Libertadore, dove il Tigre (senza di lui) è stato eliminato. E' vero, a Ruben piace partire dalla fascia destra e trovare spazio con il sinistro. Può giocare esterno d'attacco in un 4-2-3-1 o in un 4-3-3.  Ma spesso in questa stagione ha giocato da seconda punta nel 3-5-1-1 di Gorosito, modulo usato dal Tigre soprattutto in Copa Libertadores per essere più coperti. Botta ha giocato alle spalle della prima punta Maggiolo, un ruolo che per Mazzarri può essere simile a quello di Lavezzi o di Pandev nel suo Napoli. Difficile infatti che possa fare l'esterno, che per Mazzarri è un terzino avanzato (vedi Zuniga e Maggio), non un'ala vera e propria, All'occorenza potrà farlo, magari a partita in corso, così come può giocare 'alla Hamsik', anche se carente in fase difensiva e tatticamente. Nello scacchiere di Mazzarri quindi è più una seconda punta, che può svariare su tutto il fronte offensivo: un po' Lavezzi e un po' Insigne. Botta ha talento grezzo, ma va indirizzato, guidato e collocato tatticamente. Una bella sfida anche per Mazzarri.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 27 maggio 2013 alle 20:05
Autore: Guglielmo Cannavale / Twitter: @guglicannavale
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