Chiamatelo incantesimo, o tabù. Il Giuseppe Meazza di San Siro somiglia a un campo stregato quest’anno, sia per l’Inter che per il Milan, entrambe sino ad oggi a secco di vittorie. Per trovare un debutto casalingo così pessimo dei nostri bisogna spulciare fra gli annali: era la stagione 1970-'71 quando i nerazzurri allenati da Heriberto Herrera partivano, tra campionato, Coppa Italia e Coppa delle Fiere, con due sconfitte e due pareggi interni. Alla quinta fu vittoria per 2-0, contro il Torino. A fine stagione, con Invernizzi in panchina, arrivò l’undicesimo scudetto. Tornando al presente, la quarta giornata di Serie A mette di fronte il Siena, avversario che proprio contro l’Inter non è mai riuscito ad ottenere i 3 punti. E che rievoca ancora altri tricolori...
LA TATTICA - Quale Inter vedremo? Quella "che cerca la vittoria per 90 minuti", ha ribadito Stramaccioni alla vigilia del match. Ma per invertire il trend potrebbe essere di estrema importanza trovare già nel primo tempo almeno uno o due gol; per abbattere la pressione e concentrarsi poi, con i 3 punti in cassaforte, sul mantenimento del risultato. Nessuno sconvolgimento tattico, perché la migliore Inter il tecnico l’ha già adocchiata: sarà ancora 4-3-1-2, con Samuel che farà di nuovo spazio a Juan Jesus al centro della difesa. Con lui Ranocchia, come nella brillante uscita a Torino, in attesa anche del miglior Chivu che intanto oggi andrà a sedersi in panchina. Secondo le ultime Nagatomo potrebbe piazzarsi a destra, mentre in corsia opposta agirebbe Pereira. In mediana chance in rialzo per Gargano, che in questo caso manderebbe a riposo Zanetti. Completano il reparto Cambiasso e Guarin. Il Cuchu è in 'ballottaggio' con il capitano. Davanti, con Palacio fermo ancora ai box, torna il tridente composto da Cassano-Sneijder alle spalle di Milito.
GLI AVVERSARI - Per quanto riguarda gli ospiti, Cosmi ha a disposizione tutti gli effettivi ad eccezione del portiere Campagnolo e degli squalificati del calcioscommesse, Larrondo, Vitiello, Terzi, Belmonte. Penalizzati in classifica e con il -5 da scalare, i toscani si schiereranno con la solita difesa a tre formata da Neto, Paci e Felipe. Previste novità invece negli altri reparti. D’Agostino potrebbe venire escluso dal tecnico, che opterebbe così con l’arretramento di Rodriguez in mediana, in coppia con Vergassola. Sulle fasce ci saranno invece Del Grosso, a sinistra, e Angelo sull’altro lato. Confermato Calaiò come unica punta. A supporto del centravanti, il talento imprevedibile di Rosina e di Valiani, quest’ultimo in panchina nel precedente pareggio contro l’Udinese e in vantaggio su Zè Eduardo.
I PERICOLI - L’abbiamo detto. Le insidie maggiori provengono non soltanto dalla pressione dovuta all’inseguimento del primo successo in casa, con conseguenti discrepanze tra i reparti, squilibri e cali di concentrazione. Da tenere a bada ci saranno anche i tre uomini offensivi del Siena. Valiani e Rosina, che agiranno sulla trequarti, in una zona di campo dove l’Inter spesso rimane scoperta. Due giocatori che con la loro classe possono far male in qualunque momento della partita. E poi l’ariete della formazione allenata da Cosmi, Emanuele Calaiò. Attaccante fondamentale per i meccanismi d’attacco dei toscani, sia per le sponde e il gioco creato in appoggio ai compagni ma anche i tagli a pungere la difesa avversaria.
DOVE COLPIRE - Chiaro che la difesa a tre potrebbe risultare scomoda a Milito, che avrà il suo bel da fare per sfuggire alle maglie dei senesi. Schieramento che però non è immune da sbandamenti (quattro i gol subiti nelle ultime due sfide). Oggi rientra Felipe, ma non basta a dare affidabilità ad un reparto che rimane alla portata degli attaccanti nerazzurri. A Cassano e a Sneijder è richiesta la giocata atta a trovare i varchi al Principe. Da non sottovalutare nemmeno le offensive dei centrocampisti nerazzurri. Gargano, Cambiasso e Guarin sono in grado di creare l’uomo in più dentro l’aerea di rigore. Tecnica e qualità avvantaggiano nettamente gli uomini di Strama.
OCCHI PUNTATI SU… - Diego Milito, tenuto a riposo giovedì in Europa in vista del tour de force che attende l’Inter da qui al derby del 7 ottobre. E il Principe, come sempre, dimostra che ha ancora fame. Domenica scorsa a Torino ha tirato fuori dal cilindro il gol da copertina, con il missile schiantato in rete di prima dalla distanza. E da lui ci si aspetta ovviamente che timbri il cartellino, come non ha smesso mai di abituarci. Anche di rapina, di testa o con un pallone sporco dentro l’area, Stramaccioni e i tifosi si accontenterebbero.
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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