C'è spazio per una (possibile) svolta nel complesso dossier che ruota attorno al nuovo stadio che Milan e Inter vogliono realizzare in città. Stando a quanto riporta il Corriere della Sera nella sua versione online, i due club stanno pensando di «correggere» i concept firmati da Populous e Manica + Sportium una quindicina di giorni fa per «salvare» almeno un segno concreto di San Siro, monumento del calcio mondiale. E magari ammorbidire le resistenze della politica, dei cittadini e di almeno parte degli stessi tifosi rossonerazzurri al progetto che di fatto cancella quasi un secolo di storia. E allo stesso tempo un modo di dribblare eventuali «sgambetti» della Soprintendenza.

Le suggestioni nostalgiche in questi giorni sono state diverse - si legge sul Corsera -. Dall’idea di conservare il «guscio» del secondo anello per innestare il distretto commerciale, all’ipotesi di trasformarlo in un secondo impianto dalla capienza ridotta per le seconde squadre o le formazioni femminili che proprio ieri si sono dovute trasferire al «Breda» di Sesto San Giovanni per il primo derby «rosa». I due studi d’architettura s’erano limitati a salvarne giusto una traccia: il campo di calcio aperto a tutti, nei progetti dell’abbinata italoamericana Manica + Sportium; ancora meno, nei disegni del favorito Populous, che ne ha racchiuso tracce e cimeli in un museo sotterraneo che avrà l’ingresso là dove oggi c’è il centro del terreno di gioco.

L’orologio burocratico nel frattempo non si ferma, con il via libera deve ancora arrivare. Il 10 ottobre sono scaduti i 90 giorni concessi dalla legge sugli stadi a cui le squadre si sono appellate per decretare l’interesse pubblico del progetto San Siro bis. Le società potrebbero ora aggirare il Comune, chiedendo alla presidenza del Consiglio dei ministri di esercitare i poteri sostitutivi. Al momento - si legge sul quotidiano - non ci sono però segnali che Milan e Inter vogliano andare allo scontro frontale, anzi. E comunque dal giorno dell’invio della lettera a Roma, Palazzo Marino avrebbe ancora un mese per rispondere, prima di vedersi «scippato» del dossier.

L'unica cosa certa è che giovedì si concluderà la conferenza dei servizi, e che è già pronto un fitto calendario di sedute in commissione. Giovedì i vertici dei club risponderanno alle domande sollevate nelle sedute precedenti. Il giorno dopo, quindi, il rettore del Politecnico Ferruccio Resta e il team dell’ateneo che in passato lavorò all’ipotesi restyling del Meazza forniranno quel parere terzo (probabilmente negativo) sulle concrete possibilità di ristrutturare San Siro richiesto dall’ala nostalgica. All’inizio della settimana successiva, infine, sarà ascoltato il referente della commissione dei servizi che ha valutato il progetto. Il 24 ottobre potrebb, infine, essere il giorno del voto: il parere dell’aula indicherà la rotta alla giunta sulla certificazione di interesse pubblico del nuovo stadio, che potrebbe anche passare con riserva. Non è escluso che l’ok sia subordinato a una serie di paletti a cui il progetto dovrà adeguarsi prima di tornare in aula per la variante al Pgt e in Regione per l’autorizzazione al nuovo distretto del commercio.

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Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 14 ottobre 2019 alle 10:14
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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