"Nainggolan flop del mercato dell'Inter". Questo quello che si legge ormai da settimane (se non da mesi) circa l'operazione che ha condotto il belga a Milano, con Santon, Zaniolo e cash volati a Roma. Ma davvero l'approdo ad Appiano Gentile del Ninja è da considerarsi flop? Falso mito. I numeri, in realtà, raccontano un'altra storia. E se un demerito della società c'è stato, semmai, è stato quello di non pensare a un sostituto di Radja, uno che ne raccogliesse l'eredità sia per ragioni di turnover sia in caso di infortuni (come poi puntualmente capitato). Mai prima d'ora in carriera Nainggolan aveva vissuto un'annata così condizionata da guai fisici. Eppure, il rendimento dell'Inter in Serie A ci dice che se la squadra nerazzurra è terza in classifica e con un buon margine dalle inseguitrici lo deve in particolare proprio a quella striscia di vittorie arrivata non casualmente nel periodo in cui il numero 14 è stato sempre a disposizione.

Non serve Einstein per comprendere come il legame tra i risultati migliori dell'Inter finora avuti e l'impiego di Nainggolan sia fortissimo. Parliamo delle 7 vittorie di fila tra campionato e Champions a cavallo tra il 2-1 al Tottenham e l'1-0 al Milan: Nainggolan sempre titolare con minutaggio altissimo (88 minuti, poi 81, 90, 90, 85, 90 e i 29 iniziali del derby). Se allarghiamo il discorso a Bologna (77) e Parma (90) tutto viene confermato. Proprio contro i ducali è arrivato l'unico ko con Radja in campo per più di 45 minuti (ma chiunque di noi ricorda le enormi sviste arbitrali che indirizzarono la gara). Per il resto, 8 vittorie e 2 pareggi.

Il rendimento dell'Inter cala con il calare del minutaggio del belga: 4 vittorie, 1 pari e 2 ko con il Ninja meno di 45 minuti in campo; solo 2 vittorie, 3 pareggi e ben 4 sconfitte senza Radja. Insomma, dopo l'entrataccia di Biglia nel derby d'andata, si è vista un'altra Inter. E c'è un altro dato lampante: sono appena 3 le vittorie arrivate (escludendo il 6-2 sul Benevento in Coppa Italia) dal ko di Wembley con gli Spurs a quello recente di Torino, ossia i successi con Udinese, Napoli ed Empoli. E tutti ci ricordiamo come: certamente vittorie non pulite, maturate nei finali di match. Al Castellani, peraltro, decisivo proprio l'ingresso dell'ex romanista, che ha cambiato il volto della squadra.

In definitiva, l'acquisto di Radja Nainggolan, nonostante tutto, non può assolutamente considerarsi un flop. E ripetiamo: un suo clone non esiste, ma sarebbe stato il caso di attrezzarsi in qualche modo per sopperire all'eventuale assenza. Capita che un giocatore si faccia male o che attraversi un momento poco positivo. Quello che non può capitare è farsi trovare impreparati. Questo è stato il vero flop.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 31 gennaio 2019 alle 18:05
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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