"Non abbiamo cominciato la stagione nella miglior maniera, ma adesso ci stiamo riprendendo, piano piano". Parola di Diego Milito, il giorno dopo Atalanta-Inter, ai microfoni di Inter Channel, in Prima Serata.
IL GOL FALLITO - La delusione per la grande occasione da gol mancata ieri è ancora fortissima, brucia parecchio, Milito non lo nasconde: "Mi è arrivata una palla buonissima da Maicon, ma io sono andato troppo avanti e con la velocità mi è rimasto il pallone a mezza altezza, ho voluto appoggiarlo di petto sulla porta ma è andato su. Purtroppo gira così, è stato un errore mio... non posso farci niente ora, devo solo guardare avanti", sospira il Principe.
LA RABBIA DEL PRINCIPE - "Ovviamente c'è rabbia - aggiunge -, purtroppo per gli attaccanti ci sono periodi così, uno però ha esperienza e sa che può capitare, devo essere sereno e tranquillo, equilibrato, io ho fiducia, sto bene, cercherò di rifarmi. L'importante è che ora stia finalmente bene fisicamente".
UNA NOTTE IN BIANCO - "Stanotte non ho dormito quasi nulla - confessa Milito - ci ho pensato tutta la notte a quel gol mancato. Ho passato davvero la notte in bianco... Fortunatamente c'è la famiglia che ti è sempre vicina, i figli che quando ti vedono arrivare a casa triste ti fanno un sorriso e ti aiutano tantissimo. Nel calcio comunque ci può stare una sconfitta, un gol sbagliato, giocar bene, giocar male. Poi insieme all'aiuto della famiglia c'è anche l'affetto straordinario dei tifosi ad aiutarti".
L'APPOGGIO DEI TIFOSI - "I tifosi sono fantastici, mi sono sempre vicino: quest'anno e anche l'anno scorso, nei momenti di difficoltà, mi sono sempre stati vicino. E capisco che comunque anche per loro non sia facile, perché vorrebbero sempre vedere la loro squadra vincere, vorrebbero che giocasse sempre bene. Eppure capiscono anche le difficoltà e io non posso che sottolinearlo e ringraziarli. Il loro apporto è fondamentale. Quello che posso dire è che non potrò mai ripagare un amore così forte, un amore che ho sentito da subito, dal primo momento in cui sono arrivato all'Inter. L'affetto dei tifosi, i loro messaggi, mi caricano tantissimo e mi fanno enorme piacere".
ADDIO? TUTTE VOCI FALSE - Le voci su un presunto addio neanche sfiorano Milito: "Non ho problemi con nessuno qui e non ho mai pensato di andarmene a gennaio, sono cose non valide e per niente vere. Non sono arrabbiato con nessuno. E anche se è normale per un giocatore voler stare sempre in campo, prima di tutto c'è il gruppo. Posso assicurarvi che sono contento qui e non ho problemi. Darò il mio contributo e aspetto la mia opportunità, non mi sento un intoccabile, ciò che conta è il gruppo e non solo Milito, voglio chiarire questo punto perché ho sentito voci non vere. Sono felice all'Inter, mi alleno da professionista e cerco di dare sempre il massimo". Il rapporto con i compagni e con il tecnico è idilliaco: "Con Ranieri e i compagni ho un ottimo rapporto. Sono felicissimo qui, davvero", aggiunge l'argentino.
ARRIVA LA JUVENTUS - Sabato a San Siro arriva la Juventus: "Pensiamo a vincere. Questa è la cosa più importante. Servirà una bella prestazione, sappiamo tutti cosa significa questa gara, giochiamo in casa e ci servono punti. Siamo consapevoli del bisogno di battere la Juventus".
CON IL PAZZO C'E' COESISTENZA - "Non ho problemi a giocare con Pazzini, non ho problemi a giocare con nessun altro attaccante che è qui all'Inter - spiega il Principe -. In carriera ho giocato sia con un altro attaccante simile a me quanto a caratteristiche sia con quelli diversi da me. Ho giocato con differenti moduli anche, non ho nessun problema ad adattarmi. Se con Pazzini mi pesto i piedi? No, abbiamo giocato 2-3 partite insieme e non abbiamo fatto male, non ho problemi a giocare con lui o con qualcun altro, lo ripeto. È vero che Pazzini ed io magari siamo più simili come caratteristiche ma non è un problema, l'importante è lavorare bene durante la settimana, momento in cui ti conosci di più con i compagni. Comunque non c'è nessun problema a giocare con lui, con Forlan o con Zarate".
IL FALLIMENTO DI GASPERINI - Con Milito si torna poi a parlare di Gian Piero Gasperini: che cosa ne pensa il Principe del fatto che lui abbia fallito la sua esperienza all'Inter? Anche questo vogliono sapere i tifosi: "Non direi fallito... è pesante come termine. Credo che sia stato un momento in cui noi non siamo riusciti a fare risultati e nel calcio paga l'allenatore in questi casi. Noi magari non eravamo nella condizione migliore e non siamo riusciti a capire cosa voleva, questo ci è dispiaciuto tanto".
LA FURIA DEL PRINCIPE - Si va avanti con l'intervista e tra le domande spunta anche questa: quale è stata la volta in cui Milito si è arrabbiato di più in campo? "Ce ne sono tante... (sorride, ndr), forse l'ultima è stata a Palermo, quando non mi hanno fischiato un rigore netto e tra l'altro c'era anche l'espulsione di un giocatore loro, lì mi sono arrabbiato tanto con l'arbitro. E fuori dal campo? Col Napoli, non ero in campo ma mi sono arrabbiato tanto (sorride ancora, ndr). Fa parte del calcio. Poi fuori, comunque, io sono uno tranquillo. L'unica cosa che mi fa arrabbiare è la mancanza di rispetto, quando vengono dette cose che non sono vere".
IL RITORNO IN ARGENTINA E PUPI - Al Principe è stato poi chiesto se e tra quanti anni tornerà in Argentina: "Non lo so, non ci ho pensato - risponde -, sto benissimo qui, mi trovo benissimo, ho un contratto qui all'Inter fino al 2014 e spero di rimanere fino alla fine". Si parla poi di un compagno speciale, Javier Zanetti: "Pupi è un amico, da tanti anni: abbiamo un grandissimo rapporto".
IL PALLONE D'ORO MANCATO - Altro argomento, il Pallone d'Oro, che Milito avrebbe senza dubbio meritato nel 2010, quando invece non fu neanche inserito nella lista dei papabili: "Ma l'importante è il gruppo, la squadra - dice oggi ripensando alla delusione di allora -. È ovvio che a qualunque giocatore piaccia vincere trofei del genere, a livello personale, ma noi nel 2010 la cosa più importante l'abbiamo fatta. Vincere il triplete, come abbiamo fatto noi, rimarrà nella storia ed è questa la cosa più importante".
A TUTTO TRIPLETE - Ma qual è il gol nerazzurro cui Milito è più affezionato? La risposta non può che essere una: "Sicuramente i gol della finale di Madrid. Cosa ho pensato in quel momento? Al secondo gol ero così stanco che la mente ti si svuota e poi comunque prevale la felicità, perché dopo tanti anni si raggiungeva un traguardo così importante: e allora sì che ho pensato finalmente ci siamo". Con Diego si ripercorrono quindi le tappe che hanno portato al Triplete: "Sicuramente l'aver vinto la Coppa Italia a Roma, contro la Roma, è stato importantissimo, perché ci ha dato fiducia. Poi ci siamo resi conto che potevamo vincere anche campionato e Champions. Una svolta importante in Europa ce l'abbiamo avuta con il Chelsea, agli ottavi: ci diede coraggio e, anche se poi faticammo un po' in campionato, ci diede la spinta giusta per andare avanti".
Autore: Fabrizio Romano
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