Intervistato da un portale russo, Marco Materazzi parla della sua avventura dall'Inter, di Mourinho e dell'Anzhi, club del suo grande amico Samuel Eto'o. Ecco quanto riporta in anteprima FcInterNews.it. "Non ho nessun accordo con l'Anzhi - afferma Matrix - Ci siamo appena incontrati, ho visto che si tratta di persone molto serie e voglio ringraziarli per la loro conoscenza e l'ospitalità. Ma non abbiamo discusso di nulla. Se dovessero offrirmi qualcosa, si vedrà. Non ho ancora terminato la carriera. Andiamo avanti e vediamo". Riguardo allo scontro tra Lucio e Stekelenburg nel match di campionato della scorsa settimana, Matrix dichiara: "Non lo sapevo, ma è successo anche a me! Un giorno mi sono imbattuto in un giocatore e ho perso conoscenza. Quando? Non mi ricordo. Eppure in qualche modo Luca Toni schiaffeggiato con tutte le sue forze. Faceva male, ma lui è mio amico, lo faceva per me. Ho perso mezzo litro di sangue fuori dal campo". 

Poi si passa all'argomento Mourinho "l'unico allenatore per cui io abbia mai pianto. Riesce a unire 50 persone: i giocatori, medici e staff tecnico. Tutto il team lavora per lui. Non dimenticherò mai le sue parole all'intervallo della finale di Champions a Madrid. Vincevamo 1-0 e disse. "La mia squadra ha giocato troppo bene".  E' stata una mossa molto astuta. Josè ha messo in chiaro che abbiamo giocato bene e ha aggiunto fiducia. Non ci ha fatti rilassare, e allo stesso tempo ci ha caricati. Semplicemente geniale. 
Con lui ho giocato molto meno, è vero, ma di fatto mi sono sentito molto importante per l'Inter. Quando sono stato chiamato in causa, giocavo sempre al 100%". Riguardo ad una possibilità di lasciare l'Inter, Matrix svela. "Nel dicembre del 2005 potevo andare. Potevo andare al Milan per giocare di più, il Mondiale incombeva. Ma ho incontrato Marcello Lippi che mi ha detto che sarei andato in Germania anche giocando poco. Allora ho deciso di rimanere all'Inter. La società e i tifosi mi hanno dato tutto. Non riesco ad immaginarmi con la maglia del Milan. Il derby più bello? Quello conclusosi 4-3. Era il compleanno di mio figlio Davide, gli avevo promesso di segnare per lui. Lo feci, ma l'arbitro mi buttò fuori perchè mi tolsi la maglietta. Per fortuna Davide capì, anche se era piccolo". 

Matrix parla anche dell'amicizia con Valentino Rossi. "Ci siamo conosciuti dopo un derby perso col Milan. Venne negli spogliatoi, era molto turbato. Ma abbiamo cominciato a scherzare e si calmò. Da allora siamo diventati grandi amici. 3 anni dopo mi sono tatuato un casco sulla pelle. E' stato un gesto di grande amicizia", conclude l'ex 23 nerazzurro. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 25 settembre 2011 alle 14:55
Autore: Riccardo Gatto
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