Vincere fa sempre bene, anche se si tratta di un'amichevole di luglio. Avrà pensato questo Walter Mazzarri dopo il successo ai rigori contro un Real Madrid in versione baby. I nerazzurri, andati sotto nel punteggio dopo la sberla in avvio del solito Bale, hanno raggiunto il pari a metà ripresa su rigore con Icardi, sfiorato più volte il gol della vittoria e poi superato l'avversario ai tiri dal dischetto dopo il 90'. In un momento in cui c'è chi perde anche con i dilettanti, niente va denigrato.

RISPOSTE IMPORTANTI - Segnali confortanti, dunque, per WM. Il tecnico, alla vigilia, aveva chiesto ai suoi una prova da squadra vera, al di là del risultato. Sono arrivati entrambi. Va detto che la squadra messa in campo da Ancelotti aveva ben poco del vero Real: spagnoli imbottiti di giovani e senza le stelle di maggior lucentezza, a eccezione proprio di Bale. Il gallese, Diego Lopez, Pepe, Carvajal, Illarramendi e Isco sono stati gli unici pezzi da 90 mandati in campo da Carletto per tutto l'arco del match. Per il resto, tanta cantera a fronteggiare un'Inter più strutturata, sebbene sperimentale.

ESPERIMENTI, MA NON TROPPO - Anche tra i nerazzurri c'erano tantissime defezioni, ma in campo è andato il solo Bonazzoli (negli ultimi 3 minuti) come elemento esterno alla Prima squadra. Mazzarri ha preferito oliare fin da subito i meccanismi, soprattutto in difesa: davanti ad Handanovic, Ranocchia-Vidic-Juan Jesus rappresenta la linea titolare. Esperimenti in mezzo al campo e non poteva essere altrimenti viste le assenze di Kovacic, Hernanes, Alvarez e Guarin. La sensazione è che Medel, dovesse arrivare, non uscirà mai dall'11 titolare. Icardi, al di là del gol, ha mostrato confortevoli passi in avanti sotto l'aspetto della condizione fisica, mentre Botta deve ancora trovare la giusta continuità e la necessaria concretezza. Bene D'Ambrosio e Dodò, da rivedere Jonathan mezzala.

COSA MANCA - In generale, considerando attenuanti e avversario, prova sufficiente dei nerazzurri, col sorriso finale per la vittoria ai rigori. Quello che manca, evidentemente, è rimpolpare il reparto avanzato. Non si può assolutamente giocare Serie A, Tim Cup ed Europa League con 3 attaccanti. All'appello, per non correre rischi, ne mancano almeno due: un centravanti e una seconda punta. Lo sa Mazzarri e lo sa Ausilio. Il campo lo sta già confermando.  

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 27 luglio 2014 alle 08:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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