"Il talento, da solo, non basta". Questa massima, che domina nel mondo dello sport, dovrebbe entrare nella testa di Mario Balotelli, uno dei più grandi potenziali campioni che il calcio italiano abbia mai sfornato ma che sembra rischiare di potersi perdere a causa di atteggiamenti e comportamenti infantili, che dimostrano troppa immaturità per questo ragazzo che ad agosto compirà 20 anni, un traguardo importante che ogni ragazzino sogna di trascorrere da giocatore dell'Inter, ma che lui pare non apprezzare come dovrebbe. Già, perchè non è il momento di fare critiche ai comportamenti di SuperMario, come sempre accade praticamente su ogni giornale, televisione o radio, o di parlare del razzismo che lo circonda e che è giustamente ricordato perennemente in quanto testimonia quanto sia malato il nostro Paese, ma adesso è necessario analizzare un altro aspetto del bizzoso carattere di Balotelli, quello dell'allegria che solo due anni fa, agli esordi, era il simbolo di Mario, un ragazzino che si divertiva a giocare a calcio e che sfornava splendidi sorrisi con quei denti bianchissimi che si mescolavano a quella pelle nera che facevano un effetto stupendo, meraviglioso, l'aspetto di un 18enne catapultato nel 'Paese dei balocchi' che dava il massimo ed era felice, come normale che sia.

Con il passare del tempo, invece, il lato felice, allegro, pimpante di Balotelli si è sempre più deteriorato: episodi centrali lo testimoniano, ma basta ricordare la sua ultima rete in Coppa Italia contro la Juventus, dove l'esultanza sembrava avesse dimenticato cosa fosse, oppure l'ultima sostituzione inflittagli da Mourinho nella sfida contro la Fiorentina dopo un battibecco che Mario non ha preso come un insegnamento, ma come un severo rimprovero fine a sè stesso, ed è così fuggito negli spogliatoi. Anche nel derby vinto, nei pochi minuti che ha giocato, è parso svogliato e scocciato nonostante intorno a lui ci fosse un'onda di entusiasmo nerazzurro incredibile. Insomma, dov'è finita l'allegria di Mario, un'allegria non particolare, bensì quella che attraverserebbe il cuore di ogni ragazzo che veste la maglia dell'Inter ed ha l'opportunità di mostrare le proprie meravigliose qualità al mondo intero? Purtroppo, sembra smarrita. Non si sa se per sempre o meno, ma adesso pare davvero che Balotelli, anche nelle vicende amorose, sia sempre più chiuso ed annoiato, e a questo si può trovare una spiegazione razionale: gli episodi razzisti lo hanno innervosito? La multa dopo la reazione a Verona lo ha fatto indignare? Se così fosse, avrebbe tutta la ragione di questo mondo, ma la sua felicità è fondamentale per gli equilibri di un campione straordinario e di una squadra che ha bisogno di lui.

Ora, infatti, arriva la fase clou della stagione e l'apporto di un SuperMario allegro e voglioso è importantissimo: Mourinho conta su di lui, ma è necessario che cambi registro e ritrovi prima di tutto l'allegria, poi riprenda a dare il massimo in campo e in allenamento. Questi atteggiamenti, questa strafottenza non porta a niente: i tifosi sono delusi ma sono sempre al suo fianco, lui ha fatto del broncio il suo migliore amico e l'Inter perde un 60% di quanto può dare questo ragazzo, che anche nervoso è sempre decisivo in campo, ma che se ritrovasse la propria allegria interiore diventerebbe davvero irrefrenabile. Insomma, l'Inter ha bisogno di Balotelli e Mario deve tornare: i sorrisi scarseggiano, e ciò non è positivo. La squadra, anche grazie a lui, sta volando in campionato, Coppa Italia e Champions League: ora bisogna continuare così, e per farlo servirà il miglior Balotelli. Non ci resta che incrociare le dita e rivedere quei sorrisi...

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 06 febbraio 2010 alle 21:17
Autore: Fabrizio Romano
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