Walter Zenga non ha dubbi nel consigliare l'Inter nella scelta da fare per l'eredità di Yann Sommer. Ai microfoni di Tuttosport, l'Uomo Ragno esprime la sua preferenza: "Senza nulla togliere a Sommer e agli altri portieri stranieri oggi in Italia abbiamo un gruppo di estremi difensori davvero importanti: da Elia Caprile a Marco Carnesecchi senza dimenticare Michele Di Gregorio. Anche in chiave Nazionale alle spalle di Gigio Donnarumma c’è grande abbondanza con tanti ragazzi meritevoli di attenzione e considerazione: siamo in buone mani. Se poi mi chiedi di Guglielmo Vicario all’Inter con me sfondi una porta aperta. Non ho dubbi e ti dico subito di sì. Parliamo di un portiere davvero forte e di un ragazzo perbene. Vederlo tra i pali nerazzurri mi piacerebbe particolarmente come soluzione, ma sarebbero altrettanto validi i nomi di Caprile e Carnesecchi". 

Lei ha puntato su Vicario in tempi sospetti: cosa la colpì in particolare? 
"Vic ha un grande pregio: vive per il calcio e non usa il calcio per vivere. Non è poco di questi tempi, fidatevi. È rimasto sempre il ragazzo degli inizi: i soldi e il successo non l’hanno cambiato affatto. Una qualità non di poco conto".
 
Dal punto di vista tecnico invece? 
"È un portiere forte, completo: esplosivo tra i pali. Se l’ho fatto giocare ai tempi, un motivo ci sarà (risata, ndr)...". 
 
Veniamo all’Inter: si aspettava un impatto del genere da parte di Chivu? 
"«Cristian è stato molto bravo e gli va riconosciuto. Non era facile subentrare a Simone Inzaghi, che aveva fatto grandi cose in quattro anni tra finali di Champions League e lo scudetto vinto. Chivu è stato abile a inserire piano piano le sue idee, mettendo anche in pianta stabile dei ragazzi giovani come Esposito".  
 
Il tutto portando l’Inter al primo posto. 

"L’attuale primato ha un valore significativo, senza dimenticare che al momento i nerazzurri sarebbero qualificati pure per gli ottavi di Champions: significa che il lavoro paga, ma anche che la qualità della rosa dell’Inter è molto elevata".  

Come si spiega allora la sequela di scontri diretti persi? 
"Non penso che ci sia qualche fattore psicologico particolare. Sono solamente delle statistiche, che a volte lasciano il tempo che trovano. È vero che quest’anno l’Inter non ha vinto i big match, ma al tempo stesso è prima in classifica. C’è qualcosa che non torna. O se vogliano è un’incongruenza figlia del grande equilibrio di questo campionato, dove ci sono cinque squadre a lottare per il vertice".

Tra le rivali dell’Inter vede più pericoloso il Napoli di Conte o il Milan di Allegri? 
"Sono entrambe forti, ma con situazioni ben diverse. I rossoneri hanno il vantaggio di non fare le coppe e quindi di avere solo un impegno a settimana. Il che ti permette di preparare meglio le gare e al tempo stesso poter recuperare gli infortunati; mentre il Napoli finora ha pagato un conto salato visto che si sono fatti male giocatori davvero importanti e determinati. Al tempo stesso sono convinto che alla lunga il mercato fatto pagherà: i frutti iniziano a palesarsi, vedi Hojlund che in questo momento è straripante e sta diventando un fattore decisivo".  
 
A chi vanno i galloni di favorita per la vittoria del campionato? 
"Chi ha vinto lo scudetto il campionato precedente parte sempre coi favori del pronostico e lo status di squadra da battere. Tra l’altro in estate il Napoli si è anche rinforzato in maniera importante, al netto dei pesanti infortuni subiti finora". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 31 dicembre 2025 alle 13:35
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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