Napoli-Inter è una partita ad alta tensione, piena di veleni e recriminazioni. Nella bolgia del Maradona i nerazzurri escono un po’ acciaccati, dopo un secondo tempo di rimessa e non all’altezza e un primo ben giocato ma tosto a livello di tenuta mentale.

L’Inter parte bene. Calhanoglu riesce a dettare bene i ritmi di gioco con personalità e tempi. Il turco si abbassa a prendere palla e si allarga quando è marcato centralmente da Anguissa. Barella e Mkhitaryan sono un po’ più compassati del solito perché alle prese con i centrocampisti del Napoli che giocano molto alti. Conte toglie ogni riferimento offensivo proponendo Neres come prima punta. Il brasiliano è libero di svariare su tutto il fronte e spesso si allarga per ricevere palla. A quel punto è McTominay che si butta dentro nello spazio e va a occupare l’area. Questo scambio di posizioni e il non avere un riferimento fisso manda in crisi Acerbi e in generale tutta la linea a 3 nerazzurra, che non è in grado di attaccarsi al proprio uomo in uno contro uno. In fase difensiva l’Inter rispetta il Napoli e non attua una pressione forte uomo su uomo ma piuttosto aspetta dietro la linea del pallone con tutte e tre le linee. In attacco Lautaro e Bonny non si connettono facilmente poiché sempre raddoppiati dai difensori partenopei che escono forte. Sia l’argentino che il francese non riescono mai a girarsi e creare superiorità, essendo costretti a scaricare all’indietro. Nel centrocampo del Napoli De Bruyne parte largo per accentrarsi e formare la linea a 3 con Gilmour e Anguissa mentre McTominay funge da trequartista e prima punta. Politano come al suo solito invece sta sempre molto largo dall’altra parte, pestando la linea laterale e attraendo i marcatori nerazzurri da quella parte.

Con il passare dei minuti e con alcuni episodi, l’Inter perde l’abbrivio iniziale e l’unione di intenti, lasciando iniziativa agli uomini di Conte che sono bravi a sfondare centralmente tra difesa e centrocampo dei nerazzurri, che non sono compatti. In quell’area centrale si sviluppano tutti i pericoli perché Akanji Bastoni e Acerbi sono lasciati abbastanza soli e vengono aggrediti dai centrocampisti del Napoli. Anche l’entrata di Oliveira con il conseguente posizionamento più in avanti di Spinazzola regala al Napoli più elettricità e dinamismo in fascia sinistra. Il risultato finale recita 3-1 per i padroni di casa.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 26 ottobre 2025 alle 15:09
Autore: Riccardo Despali / Twitter: @RiccardoDespali
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