Al termine del lancio del suo nuovo sito FredyGuarin.com, il centrocampista colombiano dell'Inter si è concesso ai microfoni dei giornalisti presenti, tra cui l'inviato di FcInterNews.it:

Prima Cuadrado, ora te. Cosa ha la Colombia di tanto speciale? Come mai tutto questo cuore, questa beneficenza, soprattutto attraverso il web?
"Non siamo solo noi, c'è anche Zuniga. Noi abbiamo vissuto tante cose nel passato che vivono oggi tanti ragazzi in Colombia e nel mondo. In Colombia il calcio è molto seguito, per cui noi dobbiamo dare un messaggio motivante che, da solo, non basta. Bisogna che ci siano anche persone che diano una mano, così è più facile. E' ciò che motiva di più. Bisogna dare una mano a questi bambini in difficoltà economica e aiutarli".

Hai vissuto l'Inter meno vincente, ma ora stai vivendo l'Inter in vetta alla classifica. Cosa è scattato nella vostra testa? Cosa si respira di diverso all'interno dello spogliatoio?
"Il bello del calcio è questo. Ci sono cambiamenti, ovviamente positivi, dopo che per 3 anni non siamo riusciti a trovare la strada giusta in cui non si riusciva a vincere sempre. Ho avuto difficoltà in questo, ma penso di averne guadagnato in esperienza e oggi c'è una grande opportunità, con questa squadra, con questo allenatore e con questi nuovi ragazzi che sono arrivati per alzare la testa e pensare di poter vincere questo scudetto".

C'è stato un momento in cui ti sei sentito lontano dall'Inter e poi l'hai riacciuffata. Sei voluto rimanere a tutti i costi: quanto ti senti orgoglioso di vestire ancora questa maglia?
"In realtà non mi sono mai sentito lontano. Magari l'estate, durante il mercato, ma fin dal primo giorno di mercato mi sono sentito di far parte della squadra. La società mi ha fatto sapere che ne avrei fatto parte, quindi si lavora sempre con quella mentalità. L'ho detto fin dal primo giorno che sono arrivato: l'Inter è l'orgoglio più grande tra tutte le squadre in cui sono stato. E' la squadra dove spero di poter regalare tanta felicità".

Ti piacerebbe chiudere la carriera all'Inter?
"Non si sa mai quello che può accadere. Ma spero di poter vincere ora con l'Inter".

Ti aspettavi di essere a punteggio pieno dopo 5 partite?
"Dopo lo scorso anno, credo che nessuno si aspettasse un inizio del genere. L'importante è essere coscienti della nostra forza ed essere preparati per fare meglio rispetto allo scorso anno".

FcIN - Quale step deve fare l'Inter per essere considerata una grande squadra?
"Quello si guadagna partita dopo partita. E' importantissima la mentalità, ma correggere anche gli errori. Ma ciò che conta ora è essere una squadra solida, che non lascia dubbi in ogni partita".

C'è qualche difetto che Mancini ti ha corretto?
"Sono tanti. Noi giocatori avremo sempre qualcosa da correggere, sia dentro che fuori dal campo. Il mister è una persona molto brava, molto competente e con le sue parole lo fa capire subito".

Cosa risponderesti a chi dice che l'Inter gioca male?
"Niente. E' il campo a parlare, è dalla nostra parte e sarà uno stimolo in più per migliorare".

Rispetto allo scorso anno cosa è cambiato nella mentalità?
"Con il mister avevamo già acquisito una certa mentalità, ma ci vuole sempre del tempo per capire il suo lavoro, le sue direttive e metterle in pratica".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 25 settembre 2015 alle 21:45 / Fonte: Dall'inviato al "Poli-Hotel" - Marco Lo Prato
Autore: Lorenzo Peronaci / Twitter: @lorenzoperonaci
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