Lo spettacolo deve continuare. E allora la Serie A non si ferma: si va avanti, anche se molte partite verranno giocate a porte chiuse, compresa Juventus-Inter. "Porte chiuse che scatteranno nelle sei regioni dell’emergenza - Piemonte, Liguria, Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna - con il resto delle partite a stadi aperti - spiega la Gazzetta dello Sport -. Guardando a questo fine settimana: sei partite (Juve-Inter, Sampdoria-Verona, Sassuolo-Brescia, Milan-Genoa, Parma-Spal e Udinese-Fiorentina, anche se la regione Friuli ha chiesto il rinvio e i club erano d’accordo a giocare lunedì a porte aperte) nel silenzio, altre quattro (Lazio-Bologna, Napoli-Torino, Cagliari-Roma e Lecce-Atalanta) senza chiusure".

"Gravina, infatti, ha chiesto e ottenuto che ci fosse un «coordinamento» nei contenuti delle ordinanze delle regioni. Dunque, il Decreto ha fissato per il primo marzo l’ultimo giorno di restrizioni. Riguarda tutte le regioni, anche se inizialmente il Piemonte aveva limitato a sabato 29 febbraio il divieto, «liberando» Juve-Inter. La prima partita che si giocherà con San Siro vuoto sarà comunque la sfida di Europa League fra Inter e Ludogorets di giovedì", spiega la rosea. Da capire, invece, cosa accadrà in Serie B: stop o porte chiuse?

In Corea del Sud, intanto, è stata fermato l’inizio della sua K-League. Ed è questo lo scenario più temuto anche in Italia. "Oggi è in programma il consiglio nazionale del Coni con Spadafora. Lo sport italiano si è scoperto fragile - sottolinea la Gazzetta -. Fino a pochi giorni fa ci interrogavamo sui dubbi per le Olimpiadi di Tokyo facendo i conti con un’emergenza che sembrava lontana. Ora tutto questo ce l’abbiamo dentro casa".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 25 febbraio 2020 alle 08:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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