È Davide Frattesi il giocatore azzurro scelto ad affiancare il ct dell'Italia Luciano Spalletti nella conferenza stampa di oggi è l'interista Davide Frattesi. Il centrocampista dell'Inter, partito dal primo minuto nella scorsa gara contro l'Albania, valida per la prima tappa di Euro 2024. Di seguito le parole del 7 della Nazionale azzurra. 

Come mai il mister ti richiama spesso?
"Va bene, vuol dire che il mister crede in me. Poi da fuori la gara si vede meglio, a volte non ci rendiamo conto della posizione migliore da prendere e lui cerca di darti una mano e dei consigli. Quando gli avversari sono schiacciati mi chiede di uscire dal traffico e di allargarmi così da avere più spazio".

Sulla posizione politica presa da Thuram e Mbappé:
"Che una persona si esprima credo che sia giusto, ognuno deve portare avanti i suoi ideali. Ma non ho seguito la vicenda più di tanto, sinceramente. Mi sono concentrato sulla partita. È giusto che ognuno sia libero di esprimere ciò che vuole nel rispetto di tutti".

Rispetto all’Albania, con la Spagna potrai avere più spazi? Come ti spieghi che giochi più in Nazionale che all’Inter, dove entri sempre da subentrato?
"Sì, credo di sì. Con la Spagna ci sarà più spazio sicuramente, come ci sarà da difendere di più. Per quanto riguarda la seconda domanda dico che non è mai facile al primo anno calarsi in un ambiente e una squadra che arriva da una finale di Champions. Credo che la mia gestione da parte di mister Inzaghi sia stata giusta. Chiaramente qui ho iniziato da subito con Spalletti, sin da quando è arrivato, quindi abbiamo avuto più più tempo per imparare i meccanismi. Iniziare da subito con lui è stato un elemento in più".

Fai la 'riserva di lusso' all’Inter e in Nazionale il titolare. A livello personale come ti senti?
"Devo mettere la maglia della Nazionale sotto a quella dell’Inter (ride, ndr). Ripeto quello che ho detto prima: quella di Inzaghi è stata una gestione giusta secondo me, poi è chiaro che ognuno cerca sempre di giocare il più possibile, ma quando si viene chiamati in causa bisogna dare sempre il massimo".

Cosa ti aspetti di diverso rispetto all’Albania e dal punto di vista tattico cosa cambia?
"Sicuramente avremo meno possesso rispetto all’Albania perché loro fanno di questo un punto forte. Dovremo essere più bravi in fase difensiva, anche se poi in fase offensiva lasceranno più spazi aperti. L’Albania si è chiusa per novanta minuti ed è stato difficile. Dobbiamo sfruttare quello che ci capita anche attraverso il gioco, dovremo stare attenti un po’ di più in fase difensiva perché ne faremo di più ed essere bravi a sfruttare el occasioni che ci lasceranno".

Contro l’Albania il blocco Inter ha fatto e disfatto… Dato che anche Spalletti ha elogiato questo gruppo, tra voi interisti vi parlate prima delle partite o vi viene naturale? Potete essere il valore aggiunto?
"Sicuramente il fatto di essere stati insieme un anno, perché io sono arrivato quest’anno, aiuta. Non c’è bisogno nemmeno di parlarsi per capire le cose, vengono in automatico un po’ come le azioni con Scamacca. Basta veramente pochissimo per trovarci quindi quello che abbiamo fatto all’Inter ce lo riportiamo qui. Lo facciamo anche nelle uscite, quando pressiamo, ad esemprio, ci siamo messi d’accordo di fare un po’ come fatto durante l’anno all’Inter".

Cosa pensi di Yamal e quale pensi sia il punto di forza della Spagna?
"Yamal non lo scopriamo adesso, è destinato a diventare un grande del calcio Mondiale. I punti di forza della Spagna sono sempre quelli da anni, la fase di possesso e il palleggio. Bisognerà essere bravi a sfruttare le occasioni perché la Spagna non ce ne concederà tante". 

Il fatto di aver giocato meno all'Inter ti permette di essere qui un po' più riposato?
"Più o meno... La cosa stancante di un anno così sono più che altro i viaggi. Uno più è in campo e più è in condizione, si è stanchi solo a livello mentale perché si entra in forma bene quando si giocano le partite". 

Come passa il tempo qui in ritiro? Ha portato qualcosa da Roma anche scaramanticamente?
"Scamacca mi sono portato... (ride, ndr). Qui il tempo lo passiamo per la maggior parte in questa sala che hanno fatto per noi ragazzi dove ci sono play station, biliardo, flipper. Siamo lì un paio d'ore tutti insieme e secondo me è un'ottima cosa, è lì che si forma il gruppo. Mi è capitato di giocare a ping-pong con un compagno con cui non avevo troppa confidenza, Stephan El Shaarawy, ed è nato il rapporto. Non gioco con Scamacca perché spara tutte le palline, è più bravo alla Play Station".

Come cambia qui il tuo modo di giocare rispetto all'Inter?
"Credo cambi più in fase difensiva, gioco un po' più basso quando dobbiamo difendere. Poi il ruolo è quella dell'Inter, da mezz'ala offensiva mi alzo: qui non abbiamo i due attaccanti, ne abbiamo uno solo, però abbiamo due esterni che possono portare via l'uomo". 

Come l'Italia può battere la Spagna?
"Soprattutto in questo momento, senza far troppi giri di parole, credo che la Spagna sia avanti rispetto a noi. Noi dobbiamo saper soffrire, saper lottare, questo è fondamentale. Se la mettiamo nei duelli uno contro uno la partita è difficile, molto difficile". 

Senza palla sei il centrocampista che legge meglio gli spazi in questa Italia: chi sono i tuoi modelli di riferimento? Chi è il centrocampista migliore della Spagna?
"Simone Perrotta, ma anche Claudio Marchisio: questi solo i due modelli che guardo anche per capire le posizione da tenere in campo. Per quanto riguarda la Spagna, credo che Rodri sia il centrocampista più forte del mondo". 

Qui in Nazionale i centrocampisti sono chiamati a segnare di più per come gioca la squadra
"Credo quelle siano caratteristiche, non deve essere un peso. Scamacca negli ultimi tre mesi ha dimostrato di poter fare gol in qualsiasi occasione, appena si presenterà un'occasione sono sicuro la sfrutterà. Si dice che manca un 9 in questa Nazionale e invece ce l'abbiamo". 

Per la prima volta negli ultimi 10 anni la Spagna non ha avuto più possesso palla degli avversari. L'avete visto? Hai parlato con Inzaghi e Marotta in questi giorni?
"No, col mister e con Marotta ci siamo solo salutati, poi col mister di risentiremo. Ogni partita poi va rivista, la Spagna era avanti 3-0 e non aveva poi grande necessità di possesso palla. Forse c'è una versione un po' più moderna della Spagna, fondamentalmente non ha più quei tre fenomeni a centrocampo che dieci anni fa facevano girare tutta la squadra e non te la facevano mai prendere. E' una versione più moderna".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 17 giugno 2024 alle 13:52
Autore: Egle Patanè
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