Tutto secondo i programmi... della sfortuna. La quarta punta-tormentone in estate non arriva e dopo il gong del mercato si innalza, tra Meazza, Appiano ed esterne varie tra Italia ed Europa, il grandissimo punto di domanda: 'Basteranno tre sole punte di ruolo andando incontro a una stagione da tripletta di competizioni?'. A posteriori, più che una domanda, appre come un maleficio, una condanna per Mazzarri che ora fa la conta notando che l'attacco non è più anche italo, ma solo argentino. Stop e arrivederci tra un mese, se non di più, per Osvaldo con uno stiramento di secondo grado all'adduttore sinistro che oggi pesa come un macigno, considerando che a Palacio, ad oggi, non può essere associata la parola top, per via di una condizione fisica post-Mondiale che ne sta rallentando il rientro da titolarissimo e fondamentale.

E adesso, quali soluzioni per WM? Quali invenzioni tecnico-tattiche per sopperire a questo pesante, pesantissimo buco lasciato dalla 'coscia' della rockstar di Buenos Aires? 'A parte il Trenza, resta il solo Icardi', mugugneranno i pessimisti, ma forse non è proprio così. E... e alla fine si ritorna sempre lì, da dove si è iniziato tra mille polemiche 'figlie' del punto di domanda supremo di cui sopra: Fredy Alejandro Guarín Vásquez, volente o nolente.

Punta adattata azzardata, seconda punta impossibile per un giocatore ritenuto dai più un lusso superfluo che all'Inter non ha mai mostrato tutte le qualità di cui dispone. Vero, rendimento altalena e critiche a catena - perdonate la rima -, ma adesso più che mai con un attacco da sos Mazzarri deve cercare di dare fiducia, spazio e libertà al ribelle di Puerto Boyacá e la sensazione è che, per riuscire in questa mission (quasi) impossible, occorrerà utilizzare un modulo ben preciso, per due motivi: salvaguardare le due punte vere attualmente a disposizione (Icardi e Palacio, appunto) giostrandole con turnover oculato per evitare un ulteriore ko che, a quel punto, sarebbe tragedia sportiva, e permettere, allo stesso tempo, al colombiano e Kovacic di essere in campo contemporaneamente. Modulo, tattica e numeri: il 3-4-2-1.

Premettendo che la difesa a quattro non può essere considerato nemmeno un cantiere (Mazzarri non ha mai sperimentato con convinzione questa idea tattica, a partire dal ritiro pre season tra la quiete di Pinzolo e il caos degli States), si dovrà andare avanti con il tridente difensivo e, di conseguenza, il doppio-trequartista sembra la soluzione ideale. Nel dettaglio: due esterni classici (in attesa che Nagatomo e Jonathan tornino a livelli accettabili) e un centrale, accanto al titolarissimo Medel, scelto in base a condizione, avversario e momento. Ed ecco che con M'Vila si predilige equilibrio e sostanza, senza tralasciare il 'tocco', mentre con Hernanes maggior palleggio e colpi offensivi. In attacco, infine, Kovacic Mago di Linz libero da vincoli tattici precisi che potrebbero risultare un freno, con la possibilità di partire da una posizione più avanzata e dar risalto alla volata-palla al piede, alle spalle di Icardi punta centrale, al quale non mancheranno gli straordinari, con Palacio spalla titolare o in panchina per riposare. Insomma, possibilità.

Ma ora, proprio per lui, aumenteranno giocoforza i minuti, per un Guarin che ha fatto così tanto discutere a fine mercato, anche se ora i motivi per aver speranza esistono: basti pensare al gol contro il Sassuolo, alla fascia di capitano contro il Dnipro e a un pubblico più amico rispetto a qualche settimana fa. Il tutto, ovviamente, senza dimenticare i giovani 'terribili' che smaniano in attesa di vedere il campo per meritare i 'grandi': Bonazzoli e Puscas.

E quindi, che piaccia o meno, adesso toccherà (anche) a lui dimostrare di poterci stare nella zolla da quarta punta e in attesa di un gennaio che, probabilmente, porterà un new face in attacco, Mazzarri dovrà far di necessità virtù. Con un modulo tanto prezioso quanto tutela e un nuovo-vecchio acquisto che ora deve rendere utile e dannosa (per gli avversari) la propria 'anarchia' e potenza.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 09 ottobre 2014 alle 22:56
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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