C’era una volta a Treviso un ragazzo, di nome Andrea, nato nelle vicinanze della città, a Vittorio Veneto, che giocava a pallone nelle squadre giovanili biancocelesti, e che si dice facesse il tifo per il Milan. Quello stesso ragazzo, dopo aver vestito per diversi anni la maglia della Sampdoria e, per una stagione, anche quella del Sassuolo, e aver fatto parlare sempre molto bene di sé per le sue doti tecniche,  è ora pronto a giocarsi una nuova chance in Serie A dopo la pagina nera della retrocessione in B dei blucerchiati, sperando che questo sia l’anno della sua definitiva esplosione. E per farlo, ha scelto la maglia della Milano nerazzurra: Andrea Poli è da oggi un nuovo giocatore dell’Inter, capace di coronare un inseguimento che, tra una voce e l’altra, si è protratto per mesi, dopo che sulle tracce del centrocampista veneto si erano portate anche le altre big italiane.

Alla fine nella corsa ad Andrea Poli ha avuto la meglio l’Inter, che si è aggiudicata un giocatore estremamente interessante, che sicuramente farà al caso di Gasperini per la sua capacità di ricoprire più di un ruolo sulla linea mediana; un puntello sicuramente importante, in attesa dell’arrivo, a quanto pare rinviato a gennaio, di Juraj Kucka.  Poli, come detto, ha iniziato la propria carriera agonistica nel Treviso, nella stagione 2006-2007: nei quattro gettoni collezionati in cadetteria, Poli ha saputo già far vedere lampi della sua classe, stuzzicando l’interesse di più club, tra i quali la Samp che nel gennaio del 2007 strappa la comproprietà del giocatore, che finisce nei ranghi della Primavera doriana guidata da Fulvio Pea. Di quella squadra Poli diventerà il leader, trascinandola al double Campionato – Coppa Italia.

Nel 2007, il 4 novembre, arriva il suo debutto in Serie A con la maglia blucerchiata, contro il Cagliari, quando entra al posto di Volpi. Nel 2008-2009 Poli viene ceduto in prestito al Sassuolo, dove realizza 5 reti in 32 partite, prima di tornare alla Sampdoria; sotto la guida di Luigi Delneri, Poli diventa uno dei protagonisti della splendida stagione dei doriani, culminata con l’accesso ai preliminari di Champions League, con tanto di complimenti di José Mourinho che al termine del match perso a Marassi lo definì “un bambino di carattere”, rifacendosi ad un tête-à-tête in campo tra lui e il giocatore: "Mi è venuto a chiedere scusa, e significa che il bambino ha personalità. Perché ci vuole, a fare una cosa del genere da bambini. Prima ha litigato, poi ha capito di avere sbagliato, ed è venuto a chiedere scusa. Nella vita servono sempre queste caratteristiche: personalità ed educazione. Poli mi piace". L’ottimo rendimento catapulta logicamente Poli al centro di numerose voci di mercato, ma la Sampdoria riesce a trattenerlo un altro anno. Un anno che però per il club del Baciccia si rivela nerissimo: prima l’eliminazione dalla Champions, poi le partenze di Cassano e Pazzini, fino alla clamorosa retrocessione in B. Per lui, c’è anche il carico da 11 di un infortunio muscolare che ne condizionerà la stagione.

Adesso, per Poli, arriva il momento forse decisivo: l’Inter ha deciso di dargli fiducia, prendendolo in prestito oneroso con riscatto a sei milioni. Una chance che questo ragazzo, capace come pochi di unire intuito, tecnica e fantasia in campo, non può assolutamente farsi sfuggire. E una scelta, quella di Poli, che conferma una volta ancora l’ “idea italiana” dell’Inter del presente e del futuro.
 

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 02 settembre 2011 alle 20:39
Autore: Christian Liotta
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