Più che a Coverciano, sembra ormai di essere a Vinovo e non solo per gli uomini, ma anche per il contenuto delle interviste rilasciate dai componenti di quella che, a detta di tutti, è ormai un'Italjuve. L'ultima in ordine di tempo quella di un vaticinante Fabio Cannavaro che, dopo una non meglio interpretabile affermazione relativa a Mourinho, "non mi piace che quando parla sia tutto legge", veste i panni del Ct paventando una partenza di Santon per poter giocare con maggiore continuità in vista del mondiale. Orbene, a tre anni dalla morte di Giacinto Facchetti riecheggia ancora nella memoria il contenuto della conversazione tra il capitano della nazionale e Luciano Moggi nella prospettiva di un suo passaggio alla Juventus. Sul punto il silenzio è d'oro.

Il sig. Cannavaro, inoltre, scoppiato lo scandalo di Calciopoli, ha abbandonato frettolosamente la barca che affondava, circostanza rimasta tutt'ora indigesta a molti tifosi di fede bianconera. Adesso, ritornato in Italia, per prima cosa attacca in maniera del tutto gratuita Mourinho (e poi sarebbe lui il provocatore), rincarando la dose con il riferimento a Santon.  Il clima che si sta creando in vista del campionato non è certo ideale. Dalla profezia di Marcello Lippi, i cui buoni uffici hanno portato all'approdo in bianconero prima di Cannavaro e adesso di Grosso, entrambi, manco a dirlo, ai margini delle rispettive ex squadre e, conseguentemente, a rischio mondiale, siamo passati a quella del capitano della Nazionale. Sul punto, al riferimento di Mourinho a Legrottaglie e Giovinco, aggiungerei quello a un ottimo giovane come De Ceglie che, con l'arrivo di Grosso vedrà certamente diminuito il suo impiego in un ruolo dove peraltro i bianconeri, oltre a lui, avevano già a disposizione Molinaro e all'occorrenza Salihamidzic.  

Tira veramente una brutta aria, resa ancora più pesante dall'accondiscendenza verso certe uscite e dalla sperequazione nella disamine del contenuto delle stesse. L'impressione che si fa sempre più forte è che il dualismo Inter-Juve stia prendendo i binari sbagliati proprio in ragione di certe dichiarazioni che non hanno niente a che vedere col calcio giocato, ma mal celano quell'acredine, nei confronti dei colori nerazzurri, ancora latente nel dopo Calciopoli. Il problema è che anche i comportamenti e i protagonisti dello scandalo dell’estate del 2006 non sono stati stigmatizzati come sarebbe stato doveroso. Non solo. Paradossalmente, la squadra uscita fuori pulita da quel calderone, negli ultimi anni è stata destinataria di illazioni frutto di un’informazione palesatasi per la sua faziosità ma, soprattutto, per l’assoluta mediocrità della qualità. C’è persino chi ha osato mettere in dubbio la specchiatezza di un personaggio della caratura del professor Guido Rossi, un pozzo di San Patrizio di sapienza e competenza, uno che è stato membro del Group of High Level Company Law Experts della Commissione Europea e, nel 2008, come peraltro riportato anche dal quotidiano "Il Sole 24 ore”, consulente della Fiat, nominato per rilanciare la società in crisi di vendite. Fiat, non Saras, preciso a chi ha ancora concepisce certe idee. 

Ma ad onta di tutto ciò c’è chi ancora sostiene che il personaggio in questione avrebbe contribuito a togliere due scudetti alla Juve in ragione della sua fede calcistica. Un uomo di quella caratura e illibatezza che si abbassa a certi livelli non è concepibile nemmeno col più audace sforzo di fantasia. Sul punto consiglio a chi è di diverso avviso di leggersi il curriculum del professor Guido Rossi, ringraziandolo al contempo del mondiale vinto nel 2006. Quando dalla Germania arrivavano dichiarazioni preoccupanti in ordine alla circostanza che avremmo pagato sul campo lo scandalo, la stima internazionale di Rossi è stata esposta come un santino a dimostrazione del cambio di direzione intrapreso. L'augurio è che si abbassino i toni e si parli unicamente di calcio giocato con cognizione di causa, perchè certe uscite fomentano gli aspetti negativi della rivalità tra Inter e Juve, una rivalità che, se scevra degli umori sbagliati, potrà regalare una sfida avvincente tra due squadre diverse ma ugualmente forti.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 05 settembre 2009 alle 16:22
Autore: Rosario Bruno
vedi letture
Print