L'ex responsabile dell'area tecnica dell'Inter, Marco Branca, è intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva, con le vicende nerazzurre al centro dell'intervista. Si parte dalla sconfitta di ieri contro il Sassuolo: "Quando si perde non si è mai felici, ma ci vuole una preoccupazione sana. Sanno loro quali cose devono migliorare, è spiacevole ma può essere d’aiuto. Mercato? So che hanno fatto un mercato per rendere più completa la squadra, hanno più alternative per le diverse competizioni e per ovviare alle sofferenze di organico che c’erano state anche senza le coppe. Hanno operato nell’ottica di chi ha i paletti del fair play finanziario, facendo operazioni positive per il bilancio. Poi hanno preso un paio di giocatori a fine contratto, così da liberare risorse per gli investimenti. Hanno fatto tutto quello che potevano fare".

Chi non è arrivato alla fine è stato Luka Modric e Branca ha le idee abbastanza chiare in tal senso: "Mi sono fatto l'idea che quando non si chiudono le cose significa che non c'è la volontà o la disponibilità di farle. Non era forse il momento giusto, stiamo parlando di un grandissimo giocatore, ma chi detiene il cartellino ha detto no e per fare un affare bisogna essere in tre". 

Poi una battuta anche sul "rimpianto" Coutinho: "Il brasiliano fu ceduto solo per motivi di bilancio, nessuno dal punto vista tecnico voleva, in primis il presidente. Per cui è stata una forzatura bilancistica, un po’ come la cessione di Salah. Sapevamo che sarebbe venuto fuori con la crescita fisica e mentale, lo abbiamo preso da piccolo e siamo contenti abbia fatto strada".

E del rinnovo di Spalletti, Branca ha parlato così: "In generale non ci sono regole fisse, se hanno pensato di rinnovare con Spalletti hanno valutato che fosse il momento migliore per fare questa scelta, ma oggi c’è un professionismo tale che i giocatori non si fanno condizionare dal fatto che sia un allenatore all’ultimo anno di contratto perché i calciatori nel loro interesse devono fare bene per essere comprati o confermati, il livello di professionismo ormai è altissimo".

Infine, una considerazione sulle complicazioni che il calciomercato, con date diverse nei maggiori campionati europei, ha portato alla luce: "Non ci sono per tutti i campionati europei le stesse date e questa cosa penso sia da sistemare al più presto. Finire prima dell'inizio del campionato, comunque, credo sia meglio per tutti, in particolare per la tranquillità di allenatori e giocatori. Però penso anche che si debba uniformare per quanto possibile la chiusura delle sessioni in Europa, perché per la legalità dello sport e del mercato la difformità di date pesa".

VIDEO - SASSUOLO-INTER 1-0, RABBIA E DELUSIONE PER TRAMONTANA

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 20 agosto 2018 alle 17:11 / Fonte: cm.com
Autore: Christopher Nasso / Twitter: @ChrisNasso91
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