Nicolò Barella è il protagonista di un'intervista a Dazn. L'intervistatrice mostra inizialmente al centrocampista un'agenda del 2019 in cui aveva scritto i suoi sogni: vincere lo scudetto (ne sono arrivati due), vincere il Mondiale. "Lo cambio in "giocare il Mondiale", visto che non ho avuto questa fortuna. Poi vincere lo lasciamo sempre là in un cassetto", risponde l'interista.
Cosa è cambiato in questi cinque anni?
"In 5 anni è cambiato che la famiglia è più numerosa. Nel calcio è cambiato il modo di viverlo: sempre con tanta voglia di vincerlo ma magari con un po' più di serenità, penso molto di più ad aiutare la squadra e i compagni che non a un ritorno personale. Da giovane non arrivavo a questo ragionamento. Mi piace e magari anche la gente me lo riconosce. Cerco di divertirmi al 100%, sto 'invecchiando', gli anni passano e tra poco tutto questo finirà per cui provo a godermelo più che posso".
Per Pantaleo Corvino sei manovale e ingegnere. Ti ci rivedi?
"Ringrazio Corvino per averlo detto, è vero perché nel mio modo di giocare ho perfezionato delle cose. Prima ero più attratto dal recupero palla, dal gol. Cose che all'occhio del tifoso sono più importanti. Ma c'è tanto lavoro dietro, questo l'ho imparato da tanti compagni. Il maestro è Mkhitaryan. Tutti sanno che è fortissimo, ma non tutti vedono cosa c'è dietro. Io ho cercato di adattare il mio gioco a questo centrocampo, a prescindere da chi giochi. Ci sono partite in cui serve più il manovale, altre più l'ingegnere. La zona in cui opero ora forse è più da ingegnere".
Ti aspettavi Thuram bomber?
"Quando i giocatori sono forti escono sempre. Inserirsi così facilmente è stato incredibile perché ci vuole un po' di adattamento. Non è un modo di giocare facile, il nostro, serve essere complementari e interpretare il ruolo ognuno in un certo modo. Ci ha fatto fare uno step in più perché allunga la squadra, è bravo anche a venire a giocare ed è un ragazzo spettacolare. Lui e Lautaro come Batman e Robin? Non so chi fa chi, ma sono una bella coppia. E' anche più facile per chi entra tra gli altri attaccanti darci una mano, in due un campionato non si può fare ed è importante anche citare gli altri".
L'amicizia con Brozovic e il resto del gruppo.
"Con Brozovic ci sentiamo sempre. Lo saluto. Ora c'è un gruppo talmente bello che è difficile sceglierne uno. Abbiamo trovato una bella coesione a livello di campo e spogliatoio. Se io faccio Batman ho tanti Robin".
Lazio-Inter è uno scontro diretto?
"A vedere ora la Lazio certamente non è una sorpresa perché è sempre stata difficile da battere, un campo difficile. Bisogna fare i complimenti a loro per aver trovato la scintilla, noi guardiamo al nostro cammino e cercheremo di portarlo avanti battendo tutte, che siano anche Lazio, Juve o Milan. Dopo un campionato come quello scorso non è facile ritrovare quella mentalità, ma arriverà. L'importante è riconoscere le nostre qualità, ritrovare una compattezza che all'inizio avevamo un po' perso, ma nelle ultime partite abbiamo riportato in campionato quel che si era visto anche in Champions".
L'Atalanta.
"E' fortissima a prescindere dalla classifica di quest'anno. Hanno trovato una consapevolezza da squadra internazionale. Il cammino in Europa è quello che ti dà più fiducia. Vanno rispettati perché hanno qualità, grandissimi giocatori e un allenatore forte. Pensiamo prima ad arrivare al Napoli e poi si vedrà".
Conte.
"Uno dei migliori allenatori del mondo, io ho iniziato il mio percorso qui con lui e ha messo le basi. Quando abbiamo giocato a San Siro è stato strano, bello. Nel calcio va così, si cambia. Sono pochi quelli che rimangono alla base".
Cosa ha portato Inzaghi?
"Ha messo la sua parte, ha fatto dei miglioramenti. Ha aggiunto qualcosa che abbiamo immagazzinato e ora abbiamo trovato l'equilibrio perfetto. Arrivava dalla Lazio dove aveva fatto delle grandissime cose, ma l'Inter è uno step avanti. Ha dimostrato che questo step è servito a lui, come servì a me. Ha dimostrato di essere tra i migliori al mondo. Cercheremo di vincere ancora qualcosa insieme. Possiamo solo ringraziarlo per come ci fa stare e la persona che è. Cercheremo di fargli qualche regalo".
I nuovi sogni di Barella, sportivamente.
"Sportivamente aggiungerei la Champions, avendo perso la finale. Il sogno è quello, dopo essere arrivato fino a lì. Sono cambiati tanti giocatori, ma il fulcro è rimasto quello. Non ci deve distogliere dal campionato che rimane importantissimo per noi. Ci sono tante squadre che hanno vinto campionato, coppa nazionale e Champions. Abbiamo tutte le possibilità e ci proveremo. Mi piacerebbe essere ricordato per aver fatto qualcosa per questo club".
Il futuro all'Inter.
"Nel calcio può succedere di tutto, ma io ho sempre manifestato l'intenzione di rimanere all'Inter. Vedo un progetto serio e la possibilità di fare qualcosa di grande. Non ho mai fatto credere a nessuno di voler andare via. Non so nemmeno di offerte perché non c'è mai stato nemmeno un confronto col mio procuratore. Spero che la società sia contenta, me l'hanno dimostrato coi fatti. Posso solo ringraziarli e spero di poter fare ancora meglio".
C'è anche Nicolò fuori dal campo. Lì i sogni quali sono?
"C'è soprattutto quello. Dico che quel che sognavo di avere ce l'ho. Non sono uno che si accontenta, ma ho una famiglia splendida. Non ho altre grandissime pretese, per cui ci devo pensare..."
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