A distanza di mesi, arria la sentenza che crocifigge Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, e il club, insieme al responsabile sanitario della società partenopea, Raffaele Canonico. Le motivazioni del deferimento sono da ricercare nella negligenza degli attori sopraccitati in merito alla questione quarantena legata alla positività di alcuni giocatori al Covid-19. "Per non aver provveduto - si legge nella nota pubblicata dalla Figc - a far rispettare o comunque per non aver vigilato sul rispetto delle norme in materia di controlli sanitari, e in particolare per aver consentito o, comunque, non aver impedito ai calciatori Stanislav Lobotka, Amir Rrhamani e Piotr Zielinski di partire da Napoli alla volta di Torino con l’aereo lo scorso 5 gennaio, insieme al resto del ‘gruppo squadra’, e di partecipare lo scorso 6 gennaio alla gara valevole per il campionato di Serie A Juventus-Napoli. Tutto ciò nonostante i tre citati calciatori fossero stati sottoposti a quarantena domiciliare sino al 9 gennaio, come disposto dall’ASL Napoli 2-NORD, con nota, avente ad oggetto ‘Provvedimenti da adottare per positività al TNF di alcuni componenti del Gruppo Squadra SSC Napoli’, comunicata il 5 gennaio alle ore 17.01. La società è stata deferita per rispondere a titolo di responsabilità diretta della violazione dell’art. 6, comma 1, del C.G.S. vigente, per il comportamento posto in essere dal presidente Aurelio De Laurentiis e a titolo di responsabilità oggettiva della violazione dell’art. 6, comma 2, del C.G.S. vigente, per il comportamento posto in essere dal responsabile sanitario Raffaele Canonico".

Sezione: Il resto della A / Data: Gio 31 marzo 2022 alle 14:21
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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