"Per me questa la dovremmo rivedere".
Rocchi smise di sorseggiare la sua Coca Cola Zero, lasciò perdere lo schermo e si girò sbuffando verso il partner di VAR Liberti: "Cos'altro c'è che non ti va bene?".
"Non lo so, come se ci fosse qualcosa di strano nella dinamica dell'azione. Vedi", Liberti teneva il dito puntato sulle immagini, "adesso i giocatori dell'Inter stanno protestando".
"Ma quelli protestano sempre!", rimarcò Rocchi con una risata finta che intendeva rassicurare il compagno. Ma Liberti, anche dopo aver visto un primo replay veloce, rimaneva piuttosto perplesso.

"Va bene", si decise Rocchi soffiando via la cannuccia e posando la Coca Cola Zero sul tavolo di fronte con gli schermi, "sentiamo cosa ci dice Manganiello. Ehi, Manga, come va? Sono Gianluca Rocchi dal VAR. Lo so che ti devo ancora quel libro sui cani, ma ora c'è una questione un po' più urgente. Accanto a me Liberti continua a lamentarsi dell'ultima azione d'attacco dell'Inter. Io non ci ho visto proprio nulla di strano, ma lui continua ad essere poco convinto. Tu in campo hai avuto dubbi?".
Dopo qualche secondo la voce di Manganiello rispose dall'auricolare: "Io nelle faccende che riguardano voi due non mi immischio. E poi qui c'è ancora tanto da fare in campo, se mi rimetto a pensare anche alle azioni già finite facciamo notte. Sbrigatevela da soli".

"Hai visto", Rocchi si rivolse di nuovo sorridendo a Liberti, "che ti dicevo? È tutto regolare".
Ma l'assistente era rimasto pensieroso: "Per me dovremmo sentire quelli del VAR".
"Siamo noi il VAR!", esclamò Rocchi con tono più seccato.
"Ah già... Però non ti sembra che quello lì del Parma la tocca con... il coso, l'omero... l'alluce...".
"Vuoi dire il gomito?", gli suggerì con un'espressione saccente Rocchi.
"Ecco, bravo", confermò Liberti, "mi pare si dica proprio gomito. Scusa ma non me ne intendo molto di anatomia".
"Ma no", rise ancora Rocchi che provava vanto nel dare spiegazioni di concetti arbitrali ai colleghi meno esperti. "Vedi, quello è un effetto ottico dato dalla prospettiva del campo con la telecamera. Il giocatore in maglia numero 3 del Parma, Dimarco, salva la palla con il petto. Il braccio sembra distaccarsi dal corpo, ma in realtà è tenuto accortamente dietro la schiena, solo che, data l'elevata rapidità della giocata, alla nostra comune percezione i fotogrammi risultano alterati. Mai visto un intervento più pulito di così. Anzi, andrebbe fatto studiare ai bambini delle scuole calcio".
"Non so", rifletteva Liberti. "Per me dovremmo sentire quelli del VAR".
"Siamo noi il VAR!", urlò Rocchi perdendo per un attimo la calma.
"Ah giusto... Scusami, ma a me sembra un ruolo talmente complicato che è difficile persino ricordarsene".

 

Qualche minuto dopo sugli schermi scorrono i replay del gol di Dimarco.
"Mmm...".
"Cos'altro c'è?".
"Nulla, era un silent check".

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Sezione: Il Calcio Parallelo / Data: Mar 18 settembre 2018 alle 00:10
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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