"Michael, corri! Hanno segnato di nuovo".
Fabbri rientrò in fretta e furia in sala VAR mentre si riabbottonava i pantaloni: "Non è possibile, neppure al bagno...".
Gianluca Vuoto non ci fece caso e si era messo a studiare già il replay. 
"Quello lì cos'è? Un fallo di mani?", domandò Fabbri che era rimasto in piedi e si stringeva la cintura.
"Mmm no, per niente. Stop di petto", sentenziò Vuoto che restava concentratissimo con gli occhi spalancati e fissi sui monitor.
Fabbri scocciato tornò a sedersi nella postazione vicino al compagno: "94esimo, ci toccano pure gli straordinari...", e si mise anche lui a vivisezionare l'azione. 
"Quei quattro lì di fronte ad Audero, ce ne sarà uno che finisce in fuorigioco. Sai, quando il giocatore disturba la visuale del portiere e da passivo diventa attivo, quella roba lì...".
"Da inattivo ad attivo volevi dire. Ma qui sono tutti tenuti in gioco da quelli della Samp", notò Vuoto. "Cercavo invece un fallo in attacco ma le maglie sembrano essere tutte staccate...".
"Guarda l'esultanza, cosa fa con la mano sotto al mento? Gesto antisportivo!".
"Ma no, lui esulta sempre così, non possiamo fare nulla". 
La voce di Guida si inserì dagli auricolari: "Trovato niente? Allora lo convalido?".
"Aspetta, no, no. La punizione, ma certo!", urlò Fabbri sbattendo il palmo della mano sul tavolo come se avesse avuto l'illuminazione che risolveva un enigma. "Lì ci sarà qualcuno che finisce in fuorigioco. C'è sempre, c'era nell'azione del gol di Nainggolan. Porta indietro il replay".
Vuoto aveva iniziato a mangiarsi le unghie mentre le immagini smentivano il collega anche stavolta: "Nulla", e sputò via un'unghia verso il monitor davanti a sé.
Fabbri si prese altri secondi per riflettere, poi suggerì di nuovo: "Il fallo da cui scaturisce l'azione. Vedi, è ostruzione di D'Ambrosio! Diciamo subito a Guida di invertire la punizione".
"Non può invertire la punizione", rispose Vuoto irritato e voltandosi per la prima volta verso il collega. "L'azione del fallo è finita, morta, stop. Non possiamo più intervenire".
Fabbri abbassò lo sguardo mentre anche il suo tono di voce si spegneva: "Dovremo dire a Rizzoli di cambiare il protocollo".
"Sì, ma cosa diciamo al capo?".
"Mai mandare un Guida a fare il lavoro di un Tagliavento".
 

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Sezione: Il Calcio Parallelo / Data: Mar 25 settembre 2018 alle 00:10
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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