Intervistato da Calciomercato.com, Andrea Stramaccioni, ex tecnico dell'Inter, torna a parlare della vittoria dello Scudetto da parte dei nerazzurri: "Se me l'aspettavo? No, l'Inter ha compiuto una grande impresa. Che ai nastri di partenza l'Inter fosse una delle squadre antagoniste o comunque più competitive per competere con la Juve quello sì, aveva già dimostrato progressi importanti la scorsa stagione anche con la finale di Europa League, però credo che quello che è stato fatto in questa stagione è un grandissimo traguardo. Non dimentichiamo che tutti noi eravamo pronti, in senso buono, a celebrarne un piccolo fallimento nel momento in cui l'Inter è uscita dalle coppe, prima dalla Champions e dall'Europa League e poi dalla Coppa Italia proprio per mano della Juve. E io invece penso che proprio in quella notte chiamiamola di teste basse dei giocatori dell'Inter uscendo dallo Stadium, si è costruita poi questa squadra che ha fatto un girone di ritorno e un finale di campionato straordinario. Le due svolte sono state la vittoria nel derby, convincente e roboante, e la vittoria con l'Atalanta: è il simbolo di una squadra che in quel momento non ha vinto una partita come una grande squadra ti aspetti che vinca ma soffrendo, passando grande parte della gara nella sua metà campo, ma da lì è arrivato l'allungo e nessuno è riuscito a starle dietro".

Quanto è difficile per un allenatore lavorare vista la situazione societaria del club? 
"Sono due facce della stessa medaglia. Da una parte sarebbe a dir poco grottesco pensare che l'Inter non continui con Antonio Conte, non voglio neanche prendere in considerazione questa ipotesi. Dall'altra fa bene il mister a chiedere chiarimenti, perché ovviamente ora tutto il popolo interista vede questo scudetto come un punto di partenza, non di certo come un punto di arrivo. La storia lo impone e la squadra è forte e in Italia non è ancora pronta una squadra immediatamente competitiva a questi livelli. Oggi l'Inter parte un gradino avanti a tutti, è oggettivo: la Juve deve riorganizzarsi, il Milan è ancora alla ricerca, il Napoli dovrà trovare un'identità con un nuovo allenatore se lo cambierà. Quindi credo che la conferma di Conte sia una pietra quasi scontata, poi la notizia del finanziamento di Oaktree c'è chi la legge in una chiave molto positiva e chi invece ne ha dato una lettura un pochino di attenzione. E' stato come venduto parte del patrimonio, ma potrebbe essere il preludio di una situazione simile a quella vissuta dal Milan qualche anno fa. Quindi la lettura di questo movimento è difficile decodificarla da fuori, ma sicuramente nel breve periodo dà la possibilità all'Inter di sanare la situazione".

Una battuta su Mourinho alla Roma.
"Sicuramente questa proprietà ha fatto una mossa incredibile, che nessuno si sarebbe aspettato. Dal punto di vista dell'entusiasmo penso abbia fatto qualcosa di straordinario, perché la Roma romanista è passata dalla forte depressione per la semifinale di Europa League e di una stagione comunque che non ha soddisfatto i tifosi a un entusiasmo pazzesco. Questa città è capace di accendersi con un entusiasmo incredibile, ma dall'altra parte c'è un po' di perplessità perché un allenatore che ha sempre avuto bisogno di giocatori importanti, è un allenatore che ha alzato l'asticella di qualunque società in cui è andato e sicuramente questa proprietà non ha ancora messo mano al mercato come ci si aspettava. Credo che la nuova dirigenza della Roma sarà chiamata a un lavoro importante, anche perché non credo che Mou sia arrivato a Roma per arrivare sesto ed è quello che sperano i tifosi. Se ho sperato nella chiamata della Roma? No, perché io sono vicinissimo all'ambiente romanista, anche persone che lavorano lì. So bene che in quel momento Paulo Fonseca aveva bisogno di tutti intorno ed era giusto che non ci fosse nessun tipo di voce". 

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Sezione: Focus / Data: Sab 22 maggio 2021 alle 22:12
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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