Contattato telefonicamente dalla trasmissione Diretta Stadio, in onda sulla rete 7 Gold, il dottor Piero Volpi, medico responsabile dell'Inter dal 1995 al 2000 e Specialista in Ortopedia e Traumatologia e in Medicina dello Sport, commenta la situazione infortuni, ultimo e più tragico quello del Muro argentino Walter Samuel, che stanno falcidiando l'Inter, cercando di indagarne le cause: "Per Samuel penso sia giusto parlare di uno stop di almeno 6-8 mesi. Io ero presente allo stadio e ci si è resi conto subito della gravità dell'infortunio, il movimento del ginocchio nello scontro con Caracciolo è stato innaturale, anche se già nell'azione del gol del Brescia ho notato che non stava benissimo, che era affaticato e non sciolto, e quando si è affaticati si rischia maggiormente di andare incontro a infortuni. La causa dei problemi fisici che affliggono una squadra è multifattoriale: dipende certamente dal numero di partite eccessivo, infatti è netta la differenza tra le squadre che disputano le coppe e quelle che invece giocano solamente una volta ogni 7 giorni. Un altro fattore importante è di sicuro la preparazione: le preparazioni non sono più preparazioni, si pensa solo al business e a disputare tante gare che garantiscono profitti e proventi. L'Inter è andata subito negli Stati Uniti, a giocare partite nonostante molti giocatori rientrassero dal Mondiale. Non si pensa più a immagazzinare energie fisiche che possono garantire un buon andamento di stagione. Un altro problema è l'età media troppo alta, dato che le squadre d'elite italiane ne hanno una di almeno 3-4 anni di differenza rispetto a quelle tedesche o inglesi. Inoltre oggi il calcio è molto più fisico rispetto a trent'anni fa, quando i giocatori avevano 4 chili e 4 centimetri in meno".

Come ha fatto Mourinho, si chiedono in tanti, a riuscire a contare sempre sugli stessi 13-14 uomini a disposizione, soprattutto durante la scorsa stagione? Il dottor Volpi spiega: "E' vero, l'Inter di Benitez sta avendo troppi infortuni, ma non dimentichiamoci che anche Mourinho ne ha avuti tanti nel suo primo anno a Milano e fino al natale scorso. Il portoghese ha comunque fatto un miracolo: pur con un pizzico di fortuna, è stato bravo ad allenare la squadra giocando, evitando sedute intense e palestra. Certo, la controparte è il logorio fisico e psichico che questi giocatori stanno ora evidenziando".

Il tecnico spagnolo ha affibbiato la colpa dei guai fisici e muscolari alla sfortuna, ma il presidente dell'Inter, così come tutti i tifosi nerazzurri, vuole vederci chiaro: "Moratti ha ragione nel chiedere spiegazioni, - ha commentato l'attuale responsabile dell’Unità Operativa di Ortopedia del Ginocchio e Traumatologia dello Sport delll’Istituto Clinico Humanitas IRCCS di Milano - tutto lo staff, preparatori, fisioterapisti devono proporre relazioni, cercare di capire quale possa essere la causa degli infortuni: se è la preparazione si opererà di conseguenza così come se si trattasse di un problema di recuperi. Fondamentale è infatti dar tempo ai giocatori di recuperare, perché quando si hanno tanti giocatori infortunati si ha troppa fretta nel cercare di riaverli a disposizione e si rischiano ricadute come nel caso di Thiago Motta".

Sezione: FOCUS / Data: Dom 07 novembre 2010 alle 23:01
Autore: Daniele Alfieri
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