Tra i protagonisti della giornata del Festival dello Sport di Trento, Roberto Mancini, ex tecnico dell'Inter e CT della Nazionale, si racconta a tutto tondo rivivendo il passato da calciatore e quello più recente da tecnico. Che lo ha portato a guidare il club nerazzurro, dove Massimo Moratti lo avrebbe voluto anche in campo, per due volte. Rivelando un aneddoto a proposito del luogo della firma del contratto: "Sull'autostrada Genova-Milano in un ristorante a Tortona. Perché era a metà strada fra Genova e Milano", dichiara sorridendo, per aggiungere dopo: "La prima volta Moratti lo incontrai da giocatore, mi voleva, ma non se ne fece fece più nulla. Poi da allenatore ci sentimmo tramite Lele Oriali". 

Vedendo la squadra del Triplete, cosa pensavi di aver messo di tuo?
"Innanzitutto il merito per la maggior parte penso sia di Moratti, quello che investiva. Se un allenatore ha i giocatori bravi, vince. Io ho avuto la fortuna di averne di molto bravi".

Tu eri bravo a farteli comprare i giocatori?
"Ci sono altri più bravi. Ma all'Inter abbiamo preso giocatori molto bravi, tornando a vincere dopo molti anni".

Dopo il ko contro il Liverpool annunci che avresti lasciato. Ti sentivi già esonerato?
"No, secondo me si poteva tornare indietro. Venivamo da solo vittorie, fu la prima sconfitta. C'erano altre motivazioni che potevo tenere senza esternarle così".

Perché quella sera allora?
"Non ricordo bene. C'era qualcosa che riguardava qualche giocatore che aveva problemi fisici che si portava da molto tempo e pensavamo di recuperarlo quelle partite e non ci riuscimmo. Non c'erano altri problemi".

Mancini replica anche ad un intervento audio di Oriali.
"Lo chiamai alla Samp quando era a fine contratto con l'Inter. Lui disse di no, perché aveva già firmato con la Fiorentina. Poi è diventato un dirigente straordinario". 

Sezione: Focus / Data: Sab 11 ottobre 2025 alle 14:15 / Fonte: TMW
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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