Mentre le prossime due avversarie dell'Inter, Roma e Napoli, guardano la classifica dal primo posto la squadra di Cristian Chivu produce e porta fieno in cascina. I nerazzurri dispongono dell'attacco migliore sotto tutti i punti di vista. Diciassette reti segnate in campionato e cinque in Champions: "Una presa di coscienza della realtà italiana e un inno di battaglia per i nerazzurri" che con il totale di 22 reti all'attivo finora ha fatto "meglio di qualsia stagione di Simone Inzaghi, fermatosi a 20 nel 2021-22" puntualizza la Gazzetta dello Sport che sottolinea anche: "Non si toccavano vette simili addirittura dal 1997-98. Ventisette anni fa, però, c’era Ronaldo a regnare, adesso vige una felice democrazia dell’attacco".

Se la ThuLa "resta la catapulta di partenza", coppia principale anche nell'era Chivu, "i ragazzi rampanti alle spalle stanno guadagnando un meritato spazio". Tutti e quattro già a segno, cosa non scontata, e "finora c’è stata solo una partita in cui nessuno degli attaccanti ha potuto esultare". Tutto è momentaneamente variegato e allegro quanto "in via di assestamento, ma pure gli incastri a inizio gara sembrerebbe in apparenza già decisi": Esposito sembrerebbe destinato a "occupare le terre care al Toro", mentre Bonny diventerebbe vice d'alto livello del connazionale Tikus. "A gara in corso, però, tutto può rimescolare e meglio non farsi ingannare troppo dai minuti passati in campo". L'attaccante con la media migliore è difatti quello che fin qui ha minutaggio minore ed è proprio l'ex Parma che con la Cremonese ha festeggiato un esordio da titolare col botto. L'attesa è valsa la pena: la media di viaggio è "di 1,13 gol e 2,83 nella somma gol+assist ogni 90 minuti", ovvero un gol ogni mezz’ora. "Giusto per fornire un paragone, in 527’ Thuram è a 7 nella somma di 5 gol e 2 assist, per una media aggregata di 1,20 a partita, mentre Lautaro sta a 1,10 (in 489’ passati in campo 5 reti e un assist). Pio sgomita e corre a perdifiato e così sotto porta è risultato meno lucido: 268’, un gol e 0,34 reti di media a partita, ma trattasi solo di esplosione ritardata. Ad Appiano sono tutti convinti che assesterà presto la mira" spiega la Rosea

Risultati che non arrivano soltanto grazie ai quattro lì davanti ma anche e grazie ad una catena di montaggio alle loro spalle, "simboli della nuova Inter verticale", che fa del recupero palla più rapido possibile il suo mantra. Un ritrovato Calhanoglu, un Barella già in gol e "bifronte nel suo essere mezzala e all’occorrenza regista", l'apporto di Dumfries già due volte a referto nella classifica marcatori come Dimarco, "trasformato nell’impiego". Insomma, Chivu ha una vera fabbrica del gol, dove figurano "diversi operai, ma un solo proprietario, l’uomo che sta in panchina".

Sezione: Focus / Data: Sab 11 ottobre 2025 alle 09:00
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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